Il Consiglio provinciale al gran completo per la foto dell’insediamento di Sergio Fabiani
di Renato Pierantozzi e Maria Nerina Galiè
Il 3 febbraio prossimo la Provincia di Ascoli rinnoverà la rosa dei 10 consiglieri provinciali sulla base di una lista composta da consiglieri comunali e che andrà presentata tra il 12 ed il 14 gennaio.
«Ho invitato i candidati a fare una lista unica. L’obiettivo deve essere quello di avere un gruppo propositivo e collaborativo, al di là degli schieramenti politici», dice il presidente Sergio Fabiani. La Provincia è definita dalla vigente legislazione la “Casa dei Comuni”, in quanto ha il compito di affiancarli nella gestione condivisa di infrastrutture, ambiente ed edilizia scolastica. Ciò che avrebbero dovuto fare le Unioni dei Comuni, rivelatesi nel tempo inefficaci e che, secondo Fabiani, non si potrà realizzare con le fusioni.
«Sono scettico sulle fusioni. Penso che ogni Comune debba mantenere la propria municipalità, anche se molto piccolo. Credo di più invece nelle associazioni. Accorpare i servizi permetterebbe lo snellimento burocratico a favore di una gestione più dinamica delle problematiche che invece caratterizzano in modo diverso ciascun ente locale».
Il clima che c’è sulla gestione dei rifiuti e l’ipotesi di un nuovo ospedale di certo non favorisce l’accordo tra Comuni. Proprio sul tema caldo dei rifiuti, il presidente diventa per un attimo più cupo. «Non si può andare avanti con i decreti emergenziali -mette in chiaro Fabiani che dà presidente dell’Ata (assemblea d’ambito) detiene di fatto il potere in materia di rifiuti- per questo serve una soluzione duratura a partire dal confronto con i sindaci e dall’approvazione del Piano d’ambito come chiesto anche dall’assessore regionale all’ambiente Sciapichetti. La soluzione? Secondo me dobbiamo riprendere il discorso dell’ambito “Marche Sud” con Fermo e Macerata. Sono comunque favorevole ad una gestione pubblica e non privata ed anche i cittadini che stanno facendo grandi sforzi per la raccolta differenziata, arrivata in alcuni casi oltre l’80% come a Folignano, si aspettano una diminuzione dei costi nelle bollette. Ci muoveremo coinvolgendo anche esperti e confrontandoci con altre realtà italiane che hanno risolto i problemi legati allo smaltimento die rifiuti». Infine la sanità. Pur non avendo deleghe specifiche, Fabiani dice la sua in merito all’ospedale unico in Vallata, argomento scottante che sarà senz’altro al centro delle prossime amministrative. «Ritengo che non sia importante dove si farà, quanto che sia davvero un centro di eccellenza. I malati non dovranno più fare le valige per cercare al nord Italia luminari che salvino loro la vita», è l’auspicio finale del presidente.
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