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Turismo, giugno da dimenticare
Presenze, la stagione si chiude a -8%

SAN BENEDETTO - Il sindaco Piunti: «Pagato l'effetto sisma, ma la Regione migliori la promozione»
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Panoramica del lungomare

SAN BENEDETTO – Saldo negativo nella stagione turistica a San Benedetto del Tronto. Lo si evince dai dati emanati dalla Regione Marche. I numeri parlano chiaro. Innanzitutto c’è stato un crollo di arrivi e presenze nel mese di giugno, con una diminuzione rispetto al 2016 rispettivamente del 20,2 e 22,2%. Ci sono stati, infatti, 24.955 arrivi (31.266 nel 2016) e 138.894 presenze (contro 178.691).
Segno sempre negativo a luglio. Arrivi 37.886 (43.252 nel 2016) per 237.753 presenze (257.632 nel 2016) con una diminuzione del 10,7%. Ad agosto il calo è stato del 12,2% per quanto riguarda gli arrivi (41.556 contro i 47.358 del 2016)) e del 6,4% per le presenze (276.349 contro 295.438 del 2016). Note positive, invece, per quanto riguarda settembre, grazie anche alle favorevoli condizioni meteorologiche. Certo si registra un calo di arrivi pari al 3,2% (14.290) ma c’è stato un significativo aumento di presenze con un 11,7 % in più rispetto al 2016 (93.714).
«I dati sulle presenze turistiche dell’estate 2017 –commenta il sindaco Pasqualino Piunti– evidenziano una diminuzione rispetto al 2016 ma non è possibile alcuna analisi serena se si prescinde dagli effetti del terremoto.

Il sindaco Pasqualino Piunti

Va infatti considerato che la presenza, in diverse strutture, di persone sfollate dalle zone terremotate per buona parte della stagione, ha ridotto l’offerta di posti letto. E poi non va sottovalutato l’ effetto deterrente che, nonostante le campagne promozionali, la vicinanza con le zone colpite dal sisma ha inevitabilmente esercitato su tanti potenziali ospiti.
Nonostante ciò, i grandi timori avanzati da coloro, anche tra gli operatori turistici, che alla vigilia della stagione paventavano crolli, sono stati scongiurati. Una diminuzione di circa l’8 per cento nelle presenze, un dato che peraltro non tiene conto delle abitazioni private, considerato quanto accaduto, può essere assolutamente considerata una flessione fisiologica. Andrebbe peraltro approfondito il motivo per cui l’imposta di soggiorno 2017 abbia fatto registrare un introito sostanzialmente invariato rispetto a quello del 2016.
In ogni caso, se questo è il prezzo che la città ha dovuto pagare per aver accolto (e sta ancora accogliendo) persone costrette, loro malgrado, a lasciare le loro terre, sono fiero e orgoglioso di essere il sindaco di questa Città e rappresentare una popolazione così ospitale e generosa. Piuttosto chi si occupa di promozione turistica del territorio marchigiano dovrebbe chiedersi se non sia il caso di tarare meglio le campagne di comunicazione, sostenendo con maggiore forza e convinzione, come accadrebbe in ogni famiglia che si rispetti, quelle componenti che hanno maggiori difficoltà per cause certamente ad esse non imputabili»

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