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Caso Fanesi,
domani sit-in davanti al Riviera

SAN BENEDETTO - Ancora mistero sulla dinamica che ha portato il tifoso 44enne in coma farmacologico dopo la partita di Vicenza. Il fratello Massimiliano e l’avvocato Balbo hanno presentato denuncia contro ignoti. Luca ancora in rianimazione al San Bortolo
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di Benedetto Marinangeli 

Un sit-in pubblico, aperto anche agli organi di informazione, per comunicazioni in merito alle situazione di Luca Fanesi. Si terrà domenica alle 13,15 nel piazzale antistante la curva nord “Cioffi” del Riviera delle Palme. Questa manifestazione giunge al termine di una settimana in cui l’attenzione mediatica è cresciuta in modo esponenziale e dove migliaia di persone hanno chiesto chiarezza su ciò che è accaduto a Vicenza al termine della partita. Luca Fanesi è ancora ricoverato in coma farmacologico nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Bortolo di Vicenza e ieri il fratello Massimiliano, ex attaccante della Samb, insieme all’avvocato Andrea Balbo, ha presentato presso la questura veneta una denuncia contro ignoti.

L’ex Samb Max Fanesi, fratello di Luca

L’obiettivo è quello di conoscere effettivamente come mai un padre di famiglia di 44 anni si trovi a lottare per la vita in un letto di ospedale. In tal senso gli ultras del Vicenza ieri hanno emesso un comunicato per spronare il vicinato e i passanti della zona a tirar fuori qualsiasi elemento utile per la ricostruzione dei fatti. «Gentili concittadini -si legge- la sera del 5 novembre, subito dopo la partita di calcio Vicenza-Sambenedettese, in prossimità delle vostre abitazioni, si è verificato qualcosa di grave. Parliamo ancora di “qualcosa” perché non è semplice ricostruire le dinamiche che fanno sì che oggi, dopo dieci giorni, Luca Fanesi sia ancora in stato di incoscienza su un lettino di ospedale nel reparto di rianimazione del San Bortolo. Come vostri conterranei lanciamo un appello tutti affinché la verità possa emergere tramite un qualsiasi fotogramma, un video o anche solo un frammento catturato con un dispositivo mobile come già alcuni di voi hanno recentemente fatto. Vi chiediamo di mandare il materiale al fratello maggiore di Luca, Massimo, che sta vivendo insieme alla moglie, i due figli, la madre, il fratello minore, parenti e amici tutti una lotta di amore e verità con profonda dignità e speranza. Per invio di materiale o altro: forzalucasamb@libero.it».
Alcune testimonianze di tifosi della Samb, smentirebbero la ricostruzione fatta dalla questura di Vicenza, secondo la quale Fanesi avrebbe sbattuto la testa su un cancello nel fuggi fuggi generato dagli scontri. Secondo loro, infatti, gli agenti antisommossa sarebbero scesi da un cellulare sopraggiunto per via degli stessi scontri ed avrebbero manganellato il supporter rossoblù alla testa. Quando è caduto al suolo, sempre secondo le testimonianze, le manganellate non si sarebbero fermate. E poi secondo quanto riferiscono le persone vicine a Luca, le fratture alla testa non sarebbero state determinate semplicemente sbattendo contro un cancello. Per tale motivo l’avvocato Balbo ha chiesto di poter visionare il primo referto, quello del pronto soccorso. Lo stesso tifoso della Samb, all’arrivo nel nosocomio, avrebbe detto di essere stato preso a manganellate dalla Polizia.
E le forze dell’ordine? L’ufficio di gabinetto della polizia vicentina agli organi di informazione ha risposto così: «Stiamo acquisendo le immagini e raccogliendo testimonianze ma le indagini sono in corso e non possiamo dire nulla».

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