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Oliva Dop, il Pd bacchetta Castelli:
«Percorso avviato, fa solo comparse tv»

L'INTERVENTO - Duro affondo del segretario comunale Angelo Procaccini. Dopo l'incontro tra Regione, Ministero e produttori era stato il sindaco Castelli a ergersi come "salvatore della patria" per rilanciare la denominazione protetta
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di Angelo Proccacini*

Angelo Procaccini

Il sindaco Castelli dopo essere stato incapace durante il lungo tempo del suo mandato amministrativo  di dare ordine e speranza ad una problematica importante del nostro territorio come quello della Oliva Tenera Ascolana DOP, oggi cerca di “ri-lanciare il cappello” sull’operato che la Regione Marche, grazie all’impegno dell’assessore all’agricoltura Casini, sta perseguendo.
La giunta regionale, giovedi 16 novembre, ha avviato un percorso che parte dal basso, convocando tutti i soggetti coinvolti nella produzione di olive all’ascolana del territorio e il Ministero dell’Agricoltura, per  costituire un consorzio senza il quale non si può arrivare ad ottenere il riconoscimento dell’oliva all’ascolana DOP, fondamentale per promuovere un prodotto di qualità a livello nazionale ed internazionale. Il sindaco Castelli oggi si erge a portatore di pace nel percorso di realizzazione del consorzio, pace che non è riuscito mai a costruire negli anni passati perché il metodo da lui seguito è stato quello della strumentalizzazione dei temi a proprio uso e consumo, senza mettersi in rete all’interno delle istituzioni, con i colleghi sindaci, la Provincia e la Regione. Oggi la Regione deve colmare una negligenza amministrativa della città capoluogo del nostro territorio guidata da Castelli, negligenza tanto più grave in un periodo di crisi produttiva in cui la risposta alla disoccupazione è soprattutto aiutare l’imprenditorialità, come quella attiva e motivata del settore della produzione della Oliva Tenera Ascolana.
La città di Ascoli Piceno è ormai stanca di un sindaco preoccupato soprattutto a rilasciare dichiarazioni ai giornali e assicurarsi comparse televisive. Il Partito Democratico di Ascoli Piceno è attento perché si persegua la produzione di atti amministrativi di lunga efficacia che assicurino la crescita del territorio dove l’impegno e l’abnegazione dei singoli imprenditori diventi esempio e occasione di crescita economica di tutta la cittadinanza. Sta proprio all’amministrazione pubblica garantire il coordinamento e valorizzazione dell’iniziativa privata inserendola in un percorso virtuoso di bene comune.
Ascoli Piceno dopo anni di governo di destra è ridotta ai minimi termini sia da un punto di vista sociale ed economico e ormai nessuno, nemmeno il sindaco Castelli, può permettersi di produrre una quantità di “fumo” superiore alla ciminiere della Ex CARBON.

*segretario comunale del Pd

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