Dopo il naufragio della fondazione Pericoli ideata per ospitare a palazzo dei Capitani le opere del grande maestro ascolano, arriva la dura presa di posizione del presidente della sezione ascolana di Italia Nostra, Gaetano Rinaldi, che ha inviato una lettera ai “protagonisti” della mancata costituzione del museo, in primis il sindaco Guido Castelli e il presidente della Fondazione Carisap Vincenzo Marini Marini. Lo stesso Pericoli, in una recente intervista, ha definito l’accaduto come “qualcosa di incomprensibile ed offensivo”
Ecco il testo completo della lettera di Rinaldi.
E’ ancora vivo il ricordo della presentazione, nei locali della Libreria Rinascita, dello splendido volume “I Paesaggi” di Tullio Pericoli , in cui sono stati riproposti in maniera esemplare ed accattivante i dipinti dedicati , per lo più, a gli angoli più preziosi delle fascinose Terre del Piceno. Nel corso della riunione fu rilevato che le opere del Maestro potevano contribuire efficacemente alla promozione dell’immagine del nostro territorio, favorendo uno sviluppo eccezionale del turismo responsabile e della conoscenza, aperto al coinvolgimento emotivo dei sempre più numeros i fruitori delle emergenze paesaggistiche ed ambientali. E proprio per il conseguimento di questo esaltante obiettivo, la Sezione di Italia Nostra invitò il Maestro a consentire l’esposizione a Colli del Tronto o ad Ascoli , magari anche a rotazione, di alcune delle sue opere , che ripropongono gli angoli più preziosi del Paesaggio Piceno per coinvolgere gli ospiti in un viaggio sul territorio alla scoperta dei luoghi fascinosi che hanno ispirato l’estro pittorico dell’artista. Insomma un modo di coinvolgere in maniera interattiva gli ospiti in visita, adottando la strategia d ella narrazione e mozionale per promuovere una forma di turismo più competitivo ed efficace. Il Maestro si dichiarò ben disponibile a favorire la realizzazione di questo ambi zioso progetto. Evidentemente l’idea della Fondazione Pericoli e la messa a disposizione della città di Ascoli di circa 160 opere da esporre , a quanto pare, in uno spazio prestigioso, come il Palazzo dei Capitani, faceva sperare in una conclusione positi va di questo affascinante progetto . Ma, come al solito, pare che le luci del nuovo giorno abbiano fatto svanire nel nulla questo sogno. Ma la cosa più grave è che, non si sa per colpa di chi e di cosa, l’esito della vicenda ha indispettito in maniera fors e irreparabile la generosa disponibilità del Maestro Pericoli. E’ quello che emerge in maniera chiara dalle risposte date al giornalista Antonio Gnoli nel corso dell’intervista pubblicata su La Repubblica del 12 novembre u.s. Quanto accaduto rappresenta, ha dichiarato il Maestro “ Qualcosa di incomprensibile ed offensivo”. Si trattava di creare una Fondazione con 160 opere da esporre nel Palazzo dei Capitani e tutto sembrava che andasse bene, dalla scelta del Palazzo dei Capitani come luogo dell’esposizi one, all o statuto approvato, al fondo stanziato . Poi si “ è passati inspiegabilmente alla rinuncia, agli intoppi, alle fughe imbarazzate”. Il Maestro ha poi soggiunto “ Che devo dire ? Mi sono fidato di persone che non erano degne di un tale sentimento” . E ’ così subentrata una totale sfiducia, tanto da vedersi costretto a spedire una lettera e abbandonare l’impresa. Ci chiediamo: sarà mai possibile recuperare una situazione così compromessa ? Noi speriamo che ciò accada e che si faccia tutto quanto possibile per ridare la possibilità al Maestro di tornare a fidarsi della città e di un territorio, cui con la sua arte ha tanto donato senza mai nulla chiedere in cambio. ( E della Sua generosità possiamo essere testimoni, ricordando la collaborazione gr atuita per la riproduzione dei suoi celebri Paesaggi Piceni sul Calendario Nazionale di Italia Nostra e per il logo , dedicato sempre al nostro paesaggio, dell ‘Ascoli Piceno Festival, utilizzato per oltre due lustri da questa benemerita Associazione Musicale). Il nostro fervido Augurio è che Ascoli si possa dotare di una prestigiosa struttura per ospitare degnamente le Opere del Maestro Pericoli , dove magari esporre anche parte delle ceramiche della prestigiosa Raccolta Matricardi e, a rotazione , i dipinti della Collezione Fiocchi e i significativi ed emozionanti reperti di varia arte collezionati da Gianni Brandozzi , arricchendo così l’offerta culturale della città per avviare un processo di sviluppo del turismo d ella qualità e della conos cenza, incominciando a realizzare , anche se in parte , quanto proposto dalla Nostra Sezione nel progetto del Parco Culturale ed Ambientale di Ascoli, Giardino di Pietra, creando le condizioni per poter aspirare, in un prossimo futuro, a lla scelta della nost ra città quale Capitale Italiana della Cultura. Siamo convinti che l’amore che nutriamo per la nostra terra permetterà di superare le incomprensioni e che in maniera concorde ognuno, secondo le proprie competenze e responsabilità, porrà il massimo impegno per evitare che anche in questa occasione ci si debba pentire, solo dopo, “ per quello che si poteva fare e non si è fatto” .
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