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Turismo,
prodotto da vendere

SAN BENEDETTO - Palme e lungomare i simboli, la spiaggia invidiabile, una buona viabilità, il clima. Il merito anche di chi ha ben operato nel passato
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di Epifanio Pierantozzi

Avere un prodotto da vendere è la base essenziale del turismo. Per sua fortuna San Benedetto del Tronto (un nome lungo lungo, ma “orecchiabile”) ha dalla sua un lungomare verde adiacente al mare e una spiaggia che, seppur rovinata dal mancato costante afflusso di sabbia dal Tronto, depredata durante gli anni del boom dai prelievi per far lavorare le betoniere, grazie anche agli scogli ha mantenuto il suo dolce digradare e una profondità giusta per non farne né un carnaio né uno spazio striminzito tra onde e stabilimenti balneari.

Inoltre, ed è un fatto che è sotto i nostri occhi, ma della cui importanza pochi si rendono conto, c’è un micro-clima che permette al simbolo del nostro turismo, le palme, di crescervi bene. Da non dimenticare un porto sempre più un punto di attrazione per la nautica da diporto, mentre la pesca incide sempre meno nell’economia locale.
Che si abbia un buon lungomare e una spiaggia che non sfigurano rispetto alla altre adriatiche, gran parte del merito si deve dare a chi ha ben operato nel passato. La scelta di avere il lungomare adiacente alla spiaggia si è rivelata vincente, e per capirlo basta andare a sud della rotonda di Porto d’Ascoli per vedere la differenza. Le balaustre, nella zona pineta (altro fatto quanto mai apprezzato dai turisti, con tanto di campi da tennis a due passi dal mare e immersi nel verde) e nord del lungomare, da sempre sono una splendida cartolina. Poi, diamo ai recenti amministratori quel ch’è giusto, la riqualificazione che ne è stata fatta ha migliorato il bello che già c’era. Chi si lamenta di questo o quel dettaglio (e certe critiche ci stanno anche) farebbe bene a visitare rinomate località lungo l’Adriatico, per meglio apprezzare quel che ha San Benedetto, sempre più Riviera delle palme, a dispetto del punteruolo rosso. 
L’acqua del mare, anche grazie a chi ha visto lontano facendo realizzare il depuratore (a Rimini ci stanno pensando ora!), è tra le migliori in Adriatico, tenendo conto che il fondo sabbioso di suo non aiuta certo a renderle limpide e trasparenti. 
Poi si deve tenere conto di come San Benedetto, a parte alcune defezioni recenti da parte delle ferrovie con l’abolizione di alcune fermate, è servita da una buona viabilità e ha due aeroporti a 60 e 90 chilometri. 
Da dire come questa sia una “città di confine”, da sempre tra “papalini” e “regnicoli”, ora ultima delle Marche e prima nell’Abruzzo. Punto terminale della vallata del Tronto, accoglie anche la parte montana che porta fino ad Amatrice. 
Circondata da città storiche (Ascoli e la sua civiltà Picena e Fermo su tutte), paesi ben conservati e colline le sui case coloniche sono ormai meta di “saccheggi” da parte di stranieri e italiani in fuga dalla grandi città, ha tutto quello che serve per fare di una vacanza al mare un soggiorno.
Poi ci sono gli abitanti, chi li governa e chi dal turismo ne trae profitto. Ovvero protagonisti e comparse. Ne parleremo presto.

(epifaniopierantozzi@gmail.com) 

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