di Franco De Marco
Passata la rivoluzione delle elezioni politiche, i sindaci tornano ai problemi quotidiani. E torna in discussione l’incandescente tema della sanità che è stato anche ampiamente utilizzato in campagna elettorale.
Palazzo dei Capitani (Foto Vagnoni)
Venerdì 9 marzo, alle ore 9,30, ad Ascoli (Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani) il sindaco Guido Castelli – presidente facente funzioni – ha convocato la Conferenza dei sindaci dell’Area vasta n. 5. All’ordine del giorno “Nuovo piano sociosanitario: indirizzi”. Sarà sicuramente guerra tra i sindaci di centrodestra, capitanati da Castelli e da Pasqualino Piunti primo cittadino di San Benedetto, e i sindaci di centrosinistra che, all’interno della Conferenza dei sindaci, hanno la maggioranza. Oggetto del contender, almeno in via preliminare, non è tanto il problema del nuovo ospedale unico, per la localizzazione del quale lungo la Vallata del Tronto si attende la proposta della Giunta Regionale, e l’organizzazione futura della sanità sul territorio, quanto la presidenza della Conferenza dei sindaci.
Guido Castelli
Secondo i sindaci del centrosinistra, tra i quali quelli più “pesanti” sono Valerio Lucciarini di Offida e Stefano Stracci di Monteprandone, autorevoli esponenti del Pd, Castelli avrebbe dovuto mettere al primo punto dell’appuntamento, come sollecitato da tempo, la nomina del presidente dell’assise. Lo scontro, su questo argomento, si trascina ormai da 3 anni, da quando, nel 2016, l’allora sindaco di San Benedetto, Giovanni Gaspari (Pd), presidente della Conferenza, non venne confermato alla guida del suo Comune e sostituito da Piunti. Al suo posto entrò in servizio, come facente funzioni, Castelli (che era vice). Il motivo della diatriba è evidente. Secondo i sindaci del centrosinistra, se si dovesse votare, la presidenza andrebbe ad uno di loro visto che ogni testa ha un voto.
Giovanni Stracci
Dall’altra parte si sostiene invece che non è ammissibile che i Comuni più grandi, Ascoli e San Benedetto, abbiano lo stesso peso di uno con poche centinaia di abitanti. Sicuramente, domani mattina, la riunione dei sindaci si accenderà su questo problema procedurale. Già in due precedenti sedute il problema è stato al centro della discussione. C’è anche l’ipotesi che domani i sindaci del centrosinistra, per protesta, possano uscire dall’aula come già avvenuto in passato, o addirittura non si presentino facendo mancare il numero legale.
Valerio Lucciarini
Lucciarini in passato si è rivolto anche all’allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin oltre che al prefetto Rita Stentella e al presidente della Regione Luca Ceriscioli. «Si sta soprassedendo – affermò – ai diritti di rappresentanza democratica a cui i sindaci sono chiamati ad assolvere rispetto alle proprie comunità di appartenenza». Per favore, però, risolvete subito questo problema procedurale e affrontate i nodi della sanità nel Piceno che sono tanti ma tanti.
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