Il cadavere dell’uomo trovato sull’argine del fiume Tronto al confine tra Marche e Abruzzo il 26 dicembre 2017 ora ha un nome. Lo hanno scoperto i Carabinieri di Alba Adriatica (Teramo) che quel giorno trovarono la sua auto parcheggiata a Stella di Monsampolo con all’interno un biglietto in cui l’uomo spiegava le sue intenzioni. Si tratta di una persona di Grottammare che stava attraversando un periodo difficile dopo la morte della madre. Si è risaliti a lui dopo oltre tre mesi di indagini e di analisi (dna e arcata dentale).
La macabra scoperta venne fatta il giorno di Santo Stefano (era il 26 dicembre 2017) sull’argine del fiume Tronto. Avvenne in territorio di Controguerra (Teramo) a pochi metri dal confine tra Marche e Abruzzo, vicino Stella di Monsampolo. Era il corpo di un uomo di età compresa tra i 45 e i 55 anni. Ad accorgersene fu una persona che si trovava a passare vicino al corso d’acqua. Vennero immediatamente avvisati i Carabinieri della Compagnia di Alba Adriatica e del comando provinciale di Teramo che giunsero sul posto. Intervennero anche i Vigili del fuoco di Teramo per il recupero del cadavere. L’uomo si trovava bocconi, a pochi metri dal corso d’acqua, era vestito e senza documenti addosso. Non c’erano segni di violenza e il sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Teramo, Greta Aloisi, dispose l’autopsia per chiarire le cause che avevano determinato il decesso.
La foto che venne mostrata a “Chi l’ha visto?”
Dalla ricognizione cadaverica sembrò che la morte potesse risalire al giorno di Natale, cioè circa ventiquattr’ore prima. La salma venne trasferita all’obitorio dell’ospedale di Sant’Omero (Teramo). A poca distanza dal luogo del ritrovamento c’erano alcuni oggetti personali e i resti di un giaciglio di fortuna. I Carabinieri iniziarono a monitorare le varie segnalazioni di persone scomparse e del caso venne interessata anche la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” che mostrò sia i vestiti che indossava al momento del ritrovamento. Si trattava di un giaccone nero con cappuccio, jeans neri della marca “Wampum”, una tuta blu, uno zaino di tela blu e nero con etichetta “OR&MI Fashion”, una torcia, un maglione grigio con chiusura lampo, una maglia a righe nere “Red Jack”, un paio di scarponcini neri “Enrico Coveri”.
Un cadavere nel fiume Tronto: la macabra scoperta di Santo Stefano
Il cadavere restituito dal Tronto non ha ancora un nome Il video dei vestiti a “Chi l’ha visto?”
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