“Incendio della Torre”:
nel gran finale della festa del Patrono
anche i cori della curva nord

SAN BENEDETTO - Una folla con il naso all’insù in Piazza Sacconi per assistere al tradizionale show pirotecnico che ha chiuso la festa della città. Un gruppo di tifosi rossoblù ha intonato i cori dello stadio nel segno della sambenedettesità più autentica. Bilancio positivo per Comune, Associazione Amici del Paese Alto e comitato di quartiere
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di Marco Braccetti

Domenica sera, decine e decine di persone col naso all’insù in Piazza Sacconi, per assistere al tradizionale “Incendio della Torre”: show pirotecnico conclusivo della Festa patronale di San Benedetto Martire. Spettacolo di grande impatto che poteva essere ancora più intenso con un’illuminazione diversa (spegnendo la pubblica illuminazione della piazza, il Torrione poteva spiccare di più) e magari condendo l’evento con qualche nota musicale. Da questo punto di vista, un aiuto è arrivato spontaneamente da un gruppetto di tifosi della Samb presente in piazza. Forse stimolati dai fumogeni accesi durante l’Incendio, si sono messi ad accennare i classici cori della “curva nord Massimo Cioffi”. Tutto nel segno della sambenedettesità più autentica. Lo spettacolo pirotecnico ha suggellato tre giorni molto intensi per il vecchio incasato: tornato a calamitare migliaia di persone.

Preso letteralmente d’assalto lo stand enogastronomico di Piazza Bice Piacentini, con gli organizzatori che, domenica mattina, hanno richiamato d’urgenza i fornitori alimentari, per dare nuova linfa ad una dispensa letteralmente prosciugata dopo un sabato di furore, superiore ad ogni possibile previsione. Una bella soddisfazione per il “tridente” che ha gestito la situazione: l’associazione Amici del Paese Alto, il Comitato di quartiere e l’Amministrazione comunale. «Sabato ci siamo letteralmente finiti tutto, c’è stata un’affluenza oltre le nostre aspettative: sicuramente non meno di duemila persone – ha detto con soddisfazione Italo Giuliani, presidente degli Amici del Paese Alto – va sottolineato il grande impegno della squadra di volontari. In tutto un’ottantina di persone che, durante i tre giorni di festa, praticamente non sono quasi mai rientrati a casa».


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