“Gloria. Apoteosi
del Soldato Ignoto”
per celebrare il 4 Novembre

CASTEL DI LAMA - E' la pellicola risalente al 1921 che l'Amministrazione comunale ha scelto di ospitare sul proprio sito ufficiale in occasione dello storico anniversario
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«Dal 1914 al 1918 il mondo è in guerra. Eserciti e nazioni si fronteggiano per mare e per terra in una lotta senza esclusione di colpi che non risparmia i civili». Inizia con questa didascalia il film “Gloria. Apoteosi del Soldato Ignoto”, pellicola risalente all’anno 1921 e che il Comune di Castel di Lama ha scelto di ospitare sul proprio sito per qualche giorno in occasione del 4 Novembre, “Giorno dell’Unità Nazionale”. Proprio cento anni fa si concludeva la Prima Guerra Mondiale. Una vittoria che lascia dietro di sé strascichi tutt’altro che positivi: un’economia dilaniata, proteste all’ordine del giorno, feriti, invalidi, e migliaia di morti. Il conflitto aveva visto circa 650.000 militari italiani morire sul campo di battaglia o negli ospedali delle retrovie.

L’identità di molti di loro rimase ignota per via dell’andamento delle operazioni belliche che non permetteva l’immediato riconoscimento dei caduti. Uomini rimasti senza nome, seppelliti nelle fosse comuni o ritrovati sui campi di battaglia. Alla fine del conflitto per rendere omaggio alle famiglie dei caduti e ad un Paese prostrato, l’Italia istituisce la figura del Milite Ignoto, mito religioso e civile capace di rappresentare il sacrificio e il patriottismo del popolo in armi. Undici salme di caduti ignoti provenienti dai vari campi di battaglia vengono riunite nella basilica di Aquileia, dove attraverso un rituale Maria Bergamas – madre di un volontario triestino disperso – ne sceglie una come simbolo del sacrificio dell’intera Nazione. La bara prescelta viaggia lentamente da Trieste a Roma, dove alla presenza di Vittorio Emanuele III viene depositata all’interno dell’Altare della Patria, nel maestoso complesso del Vittoriano. Gli operatori della Federazione cinematografica italiana e dell’Unione fototecnici cinematografici vennero autorizzati a riprendere tutte le fasi della cerimonia e, grazie a ciò, queste immagini giungono fino a noi.

Nei 108 minuti di “Gloria” viene ricostruito questo percorso. Da Aquileia alla stazione termini, fino ad arrivare al Vittoriano. Tinte seppia, a metà strada tra il bianco e nero e i colori, accompagnano immagini vacillanti e suggestive. Un film muto dall’inizio alla fine, non facile da digerire per gli occhi contemporanei, ben lontano dalle sequenze, dai montaggi e dalle colorazioni a cui siamo abituati ma che, proprio per questo, costituisce una rarità da riscoprire, una testimonianza vera e un documento storico da apprezzare.

Castel di Lama ospita questo film sul proprio sito grazie alla preziosa collaborazione della Cineteca del Friuli, in particolare di Livio Jacob, presidente del consiglio direttivo, di Elena Beltrami, responsabile delle collezioni e di Andrea Tessitore, direttore tecnico. Si tratta di una versione restaurata della pellicola, che con grande perizia filologica e tecnica ricostruisce quanto ripreso dalle cineprese degli anni Venti del secolo scorso. Un film sicuramene poco conosciuto, osteggiato dal regime fascista poco propenso a mostrare un’Italia in lutto e con le ferite ancora sanguinanti. Una scelta coraggiosa, inusuale e affascinante di festeggiare questo centenario, quella di Castel di Lama.

Mar.Fab.


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