Striscione del 25 aprile, interviene anche l’Anpi: «Siamo preoccupati»

ASCOLI - L'associazione dei partigiani dice la sua dopo il caos generato dallo striscione affisso in piazza Arringo da Lorenza Roiati, poi dalle minacce anonime comparse in due zone della città: «Episodi che sembrano avvenire in evidente disarmonia con la comprovata fedeltà ai valori costituzionali espressa in più occasioni dai vertici territoriali delle stesse forze dell’ordine e del governo»
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«La giornata del 25 aprile è stata segnata più che dalla pioggia dall’attenzione che le forze dell’ordine, ma più di tutto dalla Polizia locale (attivissima in un giorno festivo), hanno riservato all’esposizione di un lenzuolo con la scritta “25 aprile, buono come il pane, bello come l’antifascismo”, apposto da Lorenza Roiati all’esterno della sua panetteria in piazza Arringo. Un’attenzione, a nostro avviso, davvero eccessiva, frutto delle nuove politiche legiferate dal nostro governo nei confronti di chi manifesta del tutto pacificamente il proprio pensiero».

Lo striscione affisso dalla Roiati

 

Ad intervenire sul caso-Roiati è l’Anpi. L’associazione dei partigiani, con una nota stampa, stigmatizza l’accaduto e tutte le polemiche che ne sono scaturite, compresi i vergognosi striscioni “di risposta” apparsi nella notte tra sabato e domenica in due zone della città (leggi qui).

La cerimonia sul Colle San Marco

 

«Esprimiamo preoccupazione di fronte a questi episodi che sembrano avvenire in evidente disarmonia con la comprovata fedeltà ai valori costituzionali espressa in più occasioni dai vertici territoriali delle stesse forze dell’ordine e del governo – continua l’Anpi -. Anche lo striscione inneggiante “ai forni”, di chiara paternità neofascista, in demenziale risposta ai fatti di piazza Arringo, desta motivo di allarme in quanto gli autori di tali bravate, sebbene ben noti agli “addetti ai lavori”, non sarebbero oggetto delle stesse “attenzioni” riservate a chi esprime un pensiero perfettamente in linea con i valori della nostra carta costituzionale».

 

«Quello celebrato quest’anno nel territorio piceno è stato un 25 aprile davvero partecipato e sentito ovunque – è la conclusione -. Ma è a Colle San Marco, presso il monumento e poi presso il sacrario, che si è registrata la maggior presenza di manifestanti, di tanti giovani, che hanno voluto esprimere la propria condivisione con gli ideali che spinsero tanti loro coetanei di ottant’anni fa a fare la “scelta giusta”, imbracciando le armi per combattere contro i fascisti e i tedeschi».

 

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