di Maria Nerina Galiè
«Il centro storico di Ascoli deve essere ripopolato». A dirlo è Alessandro Filiaggi, assessore comunale al commercio, che dice la sua sul futuro delle attività commerciali che giorno per giorno lottano per sopravvivere. I problemi sono noti a tutti. La concorrenza della vendita online e dei centri commerciali, una viabilità scoraggiante e norme obsolete a regolare eventi come i saldi di fine stagione che non stanno dando grandi risultati. Attesi, sì, ma senza troppa convinzione. A minare il cuore delle cento torri, soprattutto, c’è lo spopolamento. Il terremoto ha solo sollecitato un meccanismo innescato da tempo e che ha portato gli abitanti, per lo più giovani, fuori dalle mura cittadine.
L’assessore al commercio Alessandro Filiaggi
«I negozi non possono lavorare solo il sabato – sostiene l’assessore – o in seguito ad iniziative poste in essere per attirare gente in centro. Hanno bisogno di continuità che può essere assicurata soltanto dagli abitanti. Dobbiamo lavorare su un progetto di reintegro dei residenti, di pari passo con azioni di sostegno ai commercianti».
In che modo si possono riportare persone in centro?
«Sto pensando ad un piano di recupero di edifici abbandonati o male utilizzati, vuoti o crogiuolo di situazioni degradate. Potrebbero essere adibiti a edilizia pubblica, acquistati direttamente dal Comune, magari con finanziamenti regionali, e dati in locazione a canone concordato in base ad un’apposita graduatoria. Per le nuove famiglie si potrebbe lavorare su ipotesi che diano risultati ancora più stabili, attraverso agevolazioni per l’acquisto. Questo implicherebbe accordi tra il pubblico e le imprese private. Ideale sarebbe vedere riproposti i “buoni casa”, fondi statali elargiti qualche anno fa alle giovani coppie che compravano casa».
Cosa si può fare per i negozi?
«Voglio vedere riaperte le serrande dei numerosi locali commerciali del centro, chiusi da tempo. Stiamo studiando, con l’amministrazione, il modo per offrire una forma di agevolazione fiscale a chi vi vorrà intraprendere un’attività. Se poi la zona sarà abitata da mille persone in più, la speranza è anche quella di richiamare qualche griffe di punta. Infine, sarebbe giusto far tornare tra le vecchie mura qualche ufficio che è stato delocalizzato in periferia».
Tempo di saldi
La carenza di parcheggi potrebbe rappresentare un limite a tali prospettive?
«Intanto vogliamo rientrare in possesso di quelli della Saba. Sappiamo bene che non sarà risolutivo dimezzare le tariffe. Occorrono più posteggi sia per i residenti che per chi viene da fuori. Il primo ampliamento è previsto a San Pietro in Castello».
Più in generale, come stanno andando al momento le attività commerciali ad Ascoli?
«Tra aperture e chiusure il numero dei negozi, in città e nel corso del 2018, è rimasto più o meno invariato».
L’Ufficio commercio non ha potuto fornire dati precisi per via della recente istallazione di un nuovo programma. Ciò nonostante l’assessore ha ben chiari due fattori che ritiene di buon auspicio.
«L’inaugurazione di 15 negozi di elettronica e il fiorire, soprattutto nel centro, di attività legate al food. In entrambi i casi l’iniziativa è stata di giovani che evidentemente sanno stare al passo con le nuove tendenze ed hanno capito la vocazione turistica della parte storica».
Che può dire infine dei saldi, partiti a rilento?
«Possono apparire superati, ma su questo argomento siamo ancora legati a leggi nazionali e regionali. Per quel che mi concerne, sto dialogando molto con le associazioni dei commercianti per promuovere iniziative che diano un nuovo impulso al settore, come manifestazioni per animare i mesi meno produttivi come febbraio».
Tra un po’ ad Ascoli si voterà per le elezioni comunali e di certo l’argomento appena trattato arricchirà i programmi di chi intende candidarsi. Al momento, una delle poltrone dalla quale si possono dirigere i giochi è occupata appunto da Filiaggi. Il suo parere, e le idee sulle quali sta lavorando per contrastare il pericoloso fenomeno, hanno più peso di una promessa elettorale. Si tratta infatti di progetti ambiziosi che richiedono tempi lunghi. In linea con la volontà dichiarata dell’assessore di ricandidarsi, con una compagine non ancora ben definita.
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