Un’immagine dell’edizione 2018 di “Fritto Misto”
La temperatura dell’olio non deve superare i 180 gradi, l’olio deve essere usato una volta soltanto, l’impanatura deve essere uniforme e perfetta. Ecco le regole alla base di “Fritto Misto”, il festival nazionale dedicato alle fritture italiane ed internazionali che da quindici anni va in scena ad Ascoli. “E’ tutto un altro fritto!” è lo slogan dell’edizione 2019 che si svolgerà a Piazza Arringo (ma non solo) dal 27 aprile al 5 maggio. All’evento sarà presente anche la Regione Marche con uno spazio dedicato alle opportunità del Piano di sviluppo rurale (Psr) in tema di agricoltura, affiancata da Comune e Provincia di Ascoli e dalla Camera di commercio delle Marche.
Area centrale, ancora una volta il “Palafritto” con la sua cucina di 250 metri quadrati per far incontrare le culture culinarie italiane e straniere. Abili friggitori provenienti da tutta Italia realizzeranno le fritture delle varie tradizioni. Come i panzerotti pugliesi di Giancarlo Capriati, il cuoppo misto napoletano di Luigi De Rosa, gli arancini e i cannoli dell’azienda Cerere Fattore Siculo della provincia di Catania, lo gnocco fritto modenese, le specialità sudamericane, la frittura di pesce dell’Osteria Caserma Guelfa di San Benedetto.
Ma anche quest’anno protagonista assoluta è la tipica frittura ascolana, con olive ascolane dop del Piceno realizzate dal laboratorio Fritto Misto Lab. Non mancheranno uno stand dedicato al gluten free (in collaborazione con Aic Marche) e la sezione “Coltiviamo le Marche”: convegni a tema e cene che mettono a confronto chef, cuochi della tradizione, osti e produttori.
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