di Luca Capponi
Il comune più piccolo del Piceno ed il festival più grande. Dicotomia solo in apparenza, perché senza l’uno non ci sarebbe l’altro. Cioè, senza luoghi suggestivi come Palmiano, e senza l’entroterra in generale, tanto amato quanto dal sisma danneggiato, non esisterebbe probabilmente quel modo illuminato di valorizzarlo che è il Festival dell’Appennino.
Dunque, spazio alla nuova tappa della kermesse itinerante, che stavolta, intuibile, sarà in quel di Palmiano il prossimo 14 aprile con un menù fatto di trekking, cibo e magia. Il ritrovo è fissato per le ore 8,45 coi 7 chilometri di escursione ad anello, dislivello di 400 metri e l’intero e un percorso di circa due ore e mezza. Al solito, la raccomandazione dell’organizzazione è quella di portare con sé scarponi, giacca impermeabile, indumenti di ricambio, borraccia, zaino e, per chi desidera, anche bastoncini per aiutarsi nel cammino.
Terminata la sfacchinata, comunque adatta anche a persone poco allenate, ecco lo show cooking di Alessandro Camillo D’Addazio (ore 11,30, Salone della Protezione Civile), chef di cucina e consulente per l’industria alimentare e la ristorazione, insegnante alla Scuola Alberghiera di Ascoli. Preparerà mini hamburger di salame marchigiano con salsa al Rosso Piceno superiore con purè di patata viola all’olio extravergine di oliva.
Alle 13 scatta il pranzo curato dalla Pro Loco (obbligatoria la prenotazione inviando un messaggio al 335.6223577), cui seguirà lo spettacolo di magia comica curato da Tino Fimiani (ore 15) con la sua miscela di giocoleria, equilibrismo, magia, pickpocket e risate, tra semplicità e raffinatezza.
Dunque, dopo il successo della tappa a Gaico di Roccafluvione (erano in 150), continua l’edizione inverno-primavera del Festival dell’Appennino, organizzato da Appennino Up grazie al sostegno e al contributo del Mibact e della Regione Marche e al coinvolgimento dei Comuni, delle Pro Loco e delle comunità locali. Ultimo evento quello del 22 aprile a Montemonaco con “Le Sibille”.
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