di Luca Capponi
Sono in lotta da quel 24 agosto 2016 con l’obiettivo di garantire scuole a prova di sisma a tutti gli studenti. Il messaggio, paradossalmente, è stato recepito e apprezzato anche a Roma, nella sede del Parlamento. Persino un comune vicino sta per far sue alcune delle loro proposte. Eppure ad Ascoli niente. Indifferenza totale. «Mai presi in considerazione, quasi sempre ignorati, spesso presi in giro. Sia dall’Amministrazione comunale che da quella provinciale. L’ultimo contatto con un assessore del Comune (quello alla pubblica istruzione Massimiliano Brugni) sembrava avere aperto degli spiragli di dialogo, ma dopo mesi di non risposte siamo al punto di partenza. Non ne facciamo una questione politica, qui è in ballo la vita dei nostri ragazzi».
Enrico Gaspari del Comitato Scuole Sicure
A parlare è Enrico Gaspari, presidente del Comitato Scuole Sicure, che si definisce «arrabbiato per quanto sta accadendo in questi primi giorni di campagna elettorale, soprattutto nello schieramento che da anni è alla guida della città: nei loro programmi è sbucata magicamente la frase “sicurezza nelle scuole”, un punto per cui ci stiamo ancora battendo e su cui nessuno nell’attuale Amministrazione che guida l’Arengo ha voluto mai ascoltarci. Si tratta solo di slogan elettorali, noi però non ci stiamo».
Il riferimento, nemmeno tanto velato, è al candidato del centrodestra Marco Fioravanti. «Siamo recentemente stati ospiti di “Save the Children” e “Cittadinanzattiva” per un incontro in Parlamento, dove abbiamo ricevuto i complimenti di molti, un senatore ha manifestato la possibilità di una proposta di legge basata sui nostro progetti -continua Gaspari-. Sentire l’ex assessore alla cultura Giorgia Latini (oggi deputata della Lega) farci i complimenti davanti a tutti ci ha fatto arrabbiare ancor di più, dato l’immobilismo della giunta di cui ha fatto parte».
Un esempio di banco antisismico
Nella sua disamina il Comitato Scuole Sicure denuncia anche un fatto gravissimo: «Abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti per ben due volte al fine di verificare i “certificati di vulnerabilità sismica”, sia in Provincia che in Comune, nessuno ha mai risposto. Alle scuole abbiamo invece chiesto il “Documento di valutazione dei rischi”, obbligatorio per gli istituti, ce lo ha fornito solo la media “Luciani”».
«Nell’impossibilità di smantellare e ricostruire tutte le scuole nel breve tempo, e visto che il miglioramento sismico è cosa diversa dall’adeguamento -va avanti ancora Gaspari- avevamo fatto una serie di proposte improntate sula diminuzione del rischio con banchi e porte antisismiche e dispositivi di allarme, un progetto dal costo contenuto ma in grado di salvare vite; non siamo neanche riusciti a presentarlo in città».
«Attualmente -conclude- il voto che diamo alla come viene gestita la sicurezza nelle scuole è 2: restiamo colpiti e sbalorditi nel vedere come questo punto sia collocato tra i più importanti da partiti e personaggi politici che ci hanno messo davanti un muro di gomma per tutto questo tempo. Perché finora non hanno fatto nulla? Le paure non si strumentalizzano e temi come questo non andrebbero usati per fini elettorali, di questo siamo convinti. Ribadisco, non ci interessa chi, per noi l’obiettivo è solo la sicurezza dei ragazzi, ma con fatti concreti e non con le promesse senza futuro. Continueremo a vigilare e a farci sentire con ogni mezzo».
Ecco il progetto “Mettiamoli al sicuro” Allarme e banco antisismico in classe (Foto e video)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati