Videosorveglianza,
un progetto da 50.000 euro

GROTTAMMARE - Il sindaco Piergallni ha avuto l'ok della Prefettura. Prevista la collocazione di 14 punti di rilevamento dati. Intanto martedì convegno nella sala Kursaal
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Il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza ha approvato il progetto della videosorveglianza urbana di Grottammare. L’Amministrazione comunale ha quindi ottenuto il via libera per procedere all’affidamento della realizzazione dell’impianto, per il quale sono stati stanziati circa 50.000 euro.  Intanto martedì 16 aprile un convegno nella Sala Kursaal illustrerà i più avanzati sistemi elettronici che la tecnologia mette a disposizione in tema di qualità ed efficacia della sicurezza nelle città. L’iniziativa si intitola “Viedosorveglianza urbana integrata”, avrà inizio alle ore 9 e prevede la partecipazione di consulenti di enti locali e forze dell’ordine ed esperti in materia di privacy e diritto delle nuove tecnologie.

«Abbiamo completato il percorso autorizzativo per realizzare il primo stralcio del progetto relativo alla videosorveglianza cittadina – dice il sindaco Enrico Piergallini – il mio personale ringraziamento va alla Prefettura, alle Forze dell’ordine coinvolte e agli uffici comunali per aver percorso questo tragitto in tempo record. Ora procederemo all’individuazione dell’azienda che dovrà realizzare l’opera. Se avremo, anche nei prossimi anni, risorse da destinare agli investimenti potremo ampliare con facilità le aree controllate».

Il progetto, già approvato dalla giunta comunale, diventa ora operativo. Prevede l’installazione di 14 punti di rilevamento dati, governati tramite un sistema adatto anche a gestire telecamere digitali di rilevamento transiti, capaci cioè di fornire una lettura dettagliata delle targhe automobilistiche. «Realizzare questo progetto – conclude il sindaco – era doveroso poiché avevamo preso un impegno con la città. Mi auguro tuttavia che Grottammare non ceda alla fomentazione della paura che proviene dai media che ci concordano. La sicurezza insomma deve essere un’esigenza ma non un’ossessione».


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