I candidati a sindaco
ai commercianti:
«Siete degli eroi»

ASCOLI - Alla Libreria Rinascita l'incontro tra gli esponenti di Confcommercio, Cna e Wap con i sette aspiranti primi cittadini all'Arengo. Sotto osservazione in particolare il rilancio del centro storico, il suo futuro e le politiche in materia di sosta e viabilità
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I candidati durante l’incontro con i commercianti

di Maria Nerina Galiè

(fotoservizio di Andrea Vagnoni)

Nessuno dei 7 candidati a sindaco di Ascoli ha declinato l’invito a partecipare all’incontro pubblico, che si è tenuto lunedì mattina 13 maggio presso la Rinascita e  promosso da Cna, Confcommercio e Wap, per parlare con gli operatori locali dei problemi che stanno affliggendo il commercio, soprattutto in centro storico, e per avanzare possibili soluzioni. Erano tutti schierati, in ordine di come erano seduti in sala, Emidio Nardini, Giorgio Ferretti, Marco Fioravanti, Piero Celani, Massimo Tamburri, Pietro Frenquellucci e Alberto Di Mattia. E preparati sull’argomento in quanto gli organizzatori, rappresentati alla riunione da Patrizia Leanza per Cna, Marco Di Sabatino presidente di Wap, Ugo Spalvieri e Costantino Brandozzi, presidente e responsabile della delegazione di Ascoli di Confcommercio, avevano loro fornito un documento contenente esigenze e la ricetta, redatta in maniera congiunta, per soddisfarle (leggi l’articolo sulle proposte di Cna, Confcommercio e Wap). 

Emidio Nardini

Agli aspiranti primi cittadini sono state rivolte, da parte del moderatore Gianluca Biondi, tre domande. Ciascuno di loro aveva tre minuti per rispondere. La prima domanda. Come vedete il centro storico ascolano proiettato nel futuro e quali sono le principali azioni che intendete mettere in campo? La seconda. Quali sono le azioni che intendereste mettere in campo, da sindaco, a breve e medio termine per favorire la ripresa delle attività commerciali nel cuore cittadino? La terza. Quanto incidono la sosta e la viabilità sulla difficile situazione del centro storico in generale? 

NARDINI – «Tutte le soluzioni possono essere buone e le risposte sono in mano a voi commercianti. Per far si che le vostre istanze siano recepite, c’è bisogno di attivare un patto di collaborazione tra cittadini, associazioni e istituzioni, in nome di una democrazia partecipativa, riconosciuta dalla Costituzione. Propongo che possiate interagire in maniera fattiva e giuridicamente riconosciuta. Prima di progettare azioni è bene chiederci quale città vogliamo. Non facciamo iniziative spot, ma con metodo. Ascoli può considerarsi il gioiello posto tra il mare e i Sibillini, pensiamo ad un turismo integrato, magari riscoprendo anche la vocazione agricola. Dobbiamo dare un’idea di città vissuta e attirare un turismo stanziale. Nel Rinascimento la Piazza era il centro politico, religioso e commerciale della vita cittadina. Noi tutto questo lo abbiamo, ma ora è in sofferenza per una mancanza di strategie nelle gestioni passate e di rilancio».

Giorgio Ferretti

FERRETTI – «Se i parcheggi e i varchi sono i principali nemici, perché fino ad ora le precedenti amministrazioni non hanno fatto nulla? La convenzione con la Saba è stata  devastante per città e non prevede rischio d’impresa per il privato. Nel 2012 era stato deliberato l’acquisto ma non vi è stato dato seguito. Siamo ora per una soluzione radicale del problema. Non ci sono i soldi? Dalla vendita della Piceno Gas sono stati ricavati 10 milioni di euro, potevano essere utilizzati per i parcheggi. Rivedrei poi varchi e pedonalizzazioni in quanto è necessario recuperare qualche posto auto. Il centro deve tornare ad essere il cuore pulsante. Gli eventi sul territorio devono coinvolgere luoghi diversi, esposti su una mappa da distribuire al turista. Concludo con il discorso post sisma. Il sindaco deve far valere il suo peso con le alte istituzioni per captare i generosi finanziamenti. Insistere, tra le altre cose, per il collegamento con Roma. Da attivare nell’immediato in caso di vittoria, c’è la volontà di programmare incontri periodici con le associazioni».  

Marco Fioravati

FIORAVANTI – «Ad Ascoli ci sono 1900 inagibilità e 168.000 presenze turistiche, ma non bastano.  La mia idea è quella di dotare la città di due facce. Per 180 giorni apriremo i varchi per permettere ai cittadini di vivere il centro liberamente. Gli altri 180, nel periodo estivo, i varchi saranno chiusi ed il centro più appetibile per i turisti. Sulla Saba, le tariffe possono ridursi per motivi straordinari come l’emergenza sisma. Se la società non scenderà a trattativa, andremo verso la revoca del contratto e procederemo con l’acquisto. Dobbiamo poi dare impulso al centro riportando i servizi pubblici. La proposta poi è di dare un incentivo per le aperture di nuove attività, ma anche un aiuto economico, in soldi e non defiscalizzazioni, a quelle già presenti e che sono in difficoltà. Voglio infine creare un clima sereno tra pubblico e privato, un’alleanza, un approccio più umano che politico. Voglio essere insieme ed in mezzo  voi».

Piero Celani e Massimo Tamburri

CELANI – «Per il centro di Ascoli occorre una soluzione strutturata che tenga conto delle esigenze di chi ci vive e lavora e di chi lo frequenta occasionalmente. Dobbiamo  migliorare l’accessibilità, e cioè su parcheggi, varchi e viabilità, far girare gente ma dando anche un’idea di sicurezza. Puntiamo inoltre a riportare i servizi. Penso poi alla creazione di una rete commerciale e di percorsi principali e secondari, attraverso vie omogenee, caratterizzate da diversi negozi dello stesso genere, coerenti anche nelle vetrine. Sui parcheggi, il Comune deve acquistarli. La comunicazione per favorire il turismo poi deve incentrarsi sulla promozione ma anche sull’accoglienza. Ho intenzione di riprendere in carico gli Iat, ora in mano alla Regione, e riqualificarli al fine di renderli una vetrina per tutte le attrattive e risorse del territorio. Propongo un censimento veloce di tutti locali sfitti e, attraverso una conferenza dei servizi, capire come incentivare le start up». 

TAMBURRI – «Ad Ascoli ci sono problemi di parcheggio ma anche di offerta commerciale. Propongo di lavorare sulla moda, sfruttando la posizione tra la Val Vibrata ed Fermano. Rilancio l’idea di un centro commerciale naturale che abbia anche però servizi adeguati. Sulla questione con la Saba ho proposto la risoluzione del contratto per eccessiva morosità. In caso di vittoria, non faremo mai più contratti come questo. Ho sentito che siamo tagliati fuori e non abbiamo infrastrutture, ma siamo stati noi dei 5 stelle a portare Crimi e ad impegnarci per la crisi idrica. Le soluzioni le hanno i commercianti? E’ vero parzialmente. Puntiamo invece ad entrare in contatto con i professionisti che hanno rilanciato Milano si, però anche Matera, che partiva da molto più lontano di noi. C’è un lavoro grande e complesso da fare. Nell’immediato, in caso di vittoria, agiremo sui locali commerciali, favorendo le riaperture con precisi bandi ed a determinate condizioni. Sul turismo, propongo l’idea di Spello, un premio a chi rende le vie del centro più belle». 

FRENQUELLUCCI – «Mi preoccupa chi ha soluzioni per tutte le stagioni e tutti i problemi – ha affermato Frenquellucci, in riferimento a quanto detto da chi l’ha preceduto –  affrontiamo piuttosto la situazione con prudenza e poniamo, alla base del rapporto tra amministrazione comunale e mondo del commercio, una reale conoscenza della situazione per poi avanzare prospettive realistiche.  Prendiamo ad esempio il forte sviluppo del food che, per la troppa offerta, corre il rischio di essere penalizzato in futuro. E’ mancato un coordinamento. Poi, favoriamo l’ingresso delle eccellenze ma non dimentichiamo chi in centro storico deve condurre la vita normale e fare gli acquisti di tutti i giorni. Sull’acquisto dei parcheggi, se è davvero fattibile e semplice,  perché non è stato fatto prima? Se non lo è, allora mi sorge il dubbio che sia solo una promessa elettorale. Vediamo piuttosto quali sono i vincoli e i laccioli del rapporto tra Saba e Comune e capire come agire per trovare una soluzione vera al problema». 

Alberto Di Mattia

DI MATTIA – «Tutto parte dalla crisi globale – ha detto Di Mattia – e dalla difficoltà che ha avuto questa città a riconvertirsi dopo la crisi industriale della fine degli anni ’90. Ad Ascoli non manca l’offerta commerciale quanto la  capacità di spesa degli ascolani. In concreto, prima di ideare strategie per ripopolare il centro, bisogna pensare a chi c’è adesso. Si al centro commerciale naturale, all’acquisto dei parcheggi ed alle agevolazioni fiscali. Servono però una strategia a breve termine e l’affiancamento istituzionale ai commercianti. Sul parcheggio bisogna ridurre i costi e prevedere fasce orarie libere. Sul fronte turismo dobbiamo attivare anche altre risorse, senza sottovalutare l’aspetto religioso». Il candidato di “Fuori dal tunnel” ha concluso con una provocazione ai colleghi:  «Chi di noi oggi indossa una maglietta e un pantalone comprati ad Ascoli centro?».   

«Siete degli eroi», hanno detto in maniera concorde e più volte i sette candidati ai numerosi commercianti presenti all’appuntamento, tra cui Sara Brunone che alla fine ha voluto precisare: «E’ più giusto definirci superstiti». 


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