Le stesse strade da 30 anni e più
di Luca Capponi
Se una vergogna esiste, ha un nome ben definito: Tofare. Se l’essere un quartiere popolare può rappresentare una colpa, qui di colpe ce ne sono a iosa. Peccato che non si trovino i responsabili dello scempio, in tempi in cui forse gli stessi farebbero bene a girare al largo. Perché qui di promesse, voti e campagne elettorali sono stufi.
Foreste pluviali
C’era una volta una zona fiore all’occhiello di un’intera città, simbolo di decoro e pulizia, patria della “Festa dei fiori”, di sport e aggregazione. Oggi ci sono case lesionate dal sisma, vie abbandonate, strade dissestate, discariche abusive, foreste pluviuali che fanno ombra a intere strade (nei pressi di via Cagliari) e marciapiedi impercorribili. Un campo dal calcio che è diventato ricettacolo di tossici e rifiuti e una scuola abbandonata (l’ex Inapli, poi Centro per la formazione gestito dalla Provincia) dall’aspetto post apocalittico. Insomma, una galleria di orrori che solo addentrandosi dentro il quartiere, laddove l’intricata viabilità fatta di sensi unici e divieti di accesso lo consenta, è possibile ammirare da vicino. Ogni commento risulta superfluo. Tutto sembra rimasto come 30 anni fa, a parte le vie esterne come via Nuoro e via Sassari, dove furono realizzati nuovi marciapiedi all’inizio degli 2000 e dove furbescamente si presta più “attenzione”. Per il resto niente. Niente manutenzione, niente cura del verde, niente di niente. E pensare che nel giro di pochi metri si trovano anche due asili.
Marciapiedi tirati a lucido
Il terremoto poi ci ha messo del suo, svuotando edifici e strade dove regna l’incuria (in via Trapani, ad esempio, sono stati rivenuti anche topi morti nei cortili) dettata dall’assenza di chi non sa quando tornerà. Il ritornello di coloro che ancora ci vivono è lo stesso «Si sono dimenticati di noi». Qualche anziano arriva persino a commuoversi mentre ripensa a cosa c’era qui decenni fa: attività commerciali, locali, circoli, bambini per strada a giocare, vita. E invece, escluso il centro sportivo di recente realizzazione, sembra di essere altrove, nella periferia degradata di una metropoli qualunque.
La speranza, per le Tofare, è che qualcuno, anziché fare proclami, finalmente si rimbocchi le maniche e faccia qualcosa per restituire dignità a un quartiere dove, vale la pena di ricordarlo, i residenti pagano le tasse come tutti gli altri.
Il bellissimo campetto di via Sassari
L’ex Inapli
Un asilo al buio causa…foresta
L’ex Inapli poi Centro per la formazione
Edifici lesionati in via Trapani
Via Cagliari
Foreste pluviali vicino via Cagliari
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In mezzo a tutto questo scempio, le uniche cose belle sono gli alberi …la natura ha più gusto e rimedia alle brutture fatte dall’uomo. Parlare di “foreste pluviali” e “bambini senza luce ” suona ridicolo e da il pretesto ai “giardinieri” del comune di fare ulteriori danni con abbattimenti e capitozzature delle piante. Nel caso delle piante vicino la scuola (tigli) si tratta di caducifoglie , quindi in inverno perdono le foglie e non privano di luce la scuola. D’estate(scuole chiuse) poi, la loro ombra benefica non fa male a nessuno. Ovviamente il giornalista d’estate preferisce parcheggiare all’ombra delle piante, mica al sole.