Nardini (Ascolto&Partecipazione):
«Al ballottaggio invitiamo
gli elettori ad astenersi»

ASCOLI - Il candidato sindaco della lista civica non si schiera né con Fioravanti, né con Celani: «Incredibile lo spettacolo dei due che si rinfacciano a vicenda la responsabilità del degrado cittadino pur essendone stati i principali responsabili»
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Da sinistra Walter Sfratato, Francesco Mazzocchi ed Emidio Nardini

«Riteniamo non credibile nessuno dei due candidati e invitiamo coloro che hanno condiviso il nostro percorso politico ad astenersi». Emidio Nardini, candidato sindaco di Ascolto e Partecipazione che, domenica al primo turno ha centrato un inatteso e confortante 10%, ha le idee chiare su quello che dovranno fare gli ascolani il 9 giugno alle urne per il voto di ballottaggio. E lo dice, senza giri di parole, nel corso di una conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio, alla libreria Rinascita, davanti ad una sala gremita di attivisti e simpatizzanti: Nessun appoggio a Marco Fioravanti e a Piero Celani. «A&P si è presentata agli elettori con un programma di rinnovamento chiaro – sottolinea Nardini – basato sul tema della democrazia partecipativa, fulcro di un nuovo modo di interpretare l’amministrazione della cosa pubblica basato sul coinvolgimento diretto dei cittadini nella proposta e nella soluzione delle grandi scelte che li riguardano. Abbiamo ottenuto un grande risultato che vogliamo assolutamente onorare continuando a sviluppare questo percorso fin dai prossimi mesi». Un discorso che non lascia spazio a doppie interpretazioni e che fa trasparire un forte impegno in Consiglio comunale dai banchi dell’opposizione e, ancor più, nei quartieri e tra la gente comune. «Riteniamo incredibile – chiosa Nardini – lo spettacolo di due candidati che si rinfacciano a vicenda la responsabilità del degrado cittadino pur essendone stati i principali responsabili. E su questo, pur rispettandone la scelta, invitiamo gli ascolani a riflettere». Conclude Walter Sfratato, portavoce della lista civica: «Abbiamo posto con forza il tema della costruzione di un tessuto unitario del centrosinistra non come sommatoria di simboli, ma come condivisione di un metodo e di obiettivi che riteniamo decisivi per il futuro della nostra città. L’alternativa per il governo della città comporta però, necessariamente, anche l’assoluta discontinuità con chi l’ha governata negli ultimi venti anni»


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