William Scalabroni
di Renato Pierantozzi
Si è svolta questa mattina in Tribunale una nuova udienza preliminare a carico di R.M., l’automobilista che il 23 febbraio del 2018 alla guida della sua Panda travolse in via Marconi William Scalabroni, conosciutissimo partigiano e ambientalista, che poi morì due giorni dopo all’ospedale regionale Torrette di Ancona per le conseguenze riportate nell’incidente. La morte di Scalabroni gettò nel dolore l’intera città e riaccese anche le polemiche sull’assenza dell’illuminazione pubblica in quel frangente. Il giudice Rita De Angelis ha concesso il rito abbreviato disponendo però una nuova perizia per ricostruire l’esatta dinamica del sinistro che poi portò alla morte. Il giuramento del perito è in programma il prossimo 29 ottobre.
La famiglia Scalabroni ha ritirato la costituzione di parte civile nel processo attraverso l’avvocato Mauro Gionni dopo il risarcimento ottenuto dall’assicurazione, mentre l’automobilista è difeso dall’avvocato Alessio De Vecchis. La Procura, attraverso il pm Cinzia Piccioni, contesta il reato di omicidio stradale sottolineando anche la velocità “non particolarmente moderata” e le caratteristiche del veicolo dotato di una sola racchetta tergicristallo con conseguente ridotta visibilità laterale. Nel frattempo a William Scalabroni sono stati intitolati la sezione ascolana di Italia Nostra e il giardino di piazza Immacolata.
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