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“Stabat Mater”,
ecco le voci del lutto,
del dolore e dell’ingiustizia

ASCOLI - Mercoledì 19 giugno alle 19,30 apertura del festival "I Teatri del Sacro" dedicato ai temi della spiritualità. Ingresso libero. Appuntamenti nella Chiesa di Vincenzo e Anastasio con la compagnia Faber Teater poi e alla chiesa di San Pietro in Castello con l'Ots Lab
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“I Teatri del Sacro”, il festival dedicato ai temi della spiritualità, entra nel vivo. Due gli spettacoli di mercoledì 19 giugno, entrambi molto interessanti, in cartellone. Alle ore 19,30, nella Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio, va in scena “Stabat Mater” della compagnia Faber Teater. Una performance unica e di grande impatto emotivo ispirata al precetto “consolare gli afflitti”. Lo spettacolo è stato concepito da Antonella Talamonti per i sei attori-cantanti come un’esperienza immersiva in cui gli spettatori, seduti sui banchi della chiesa, vengono condotti a scoprire nuove relazioni con lo spazio seguendo il canto che si muove intorno a loro in un rito collettivo di purificazione spirituale.

Il Faber Teater

Sedetevi e ascoltate, è l’invito. Ascoltate le voci del lutto, del dolore, le voci dello scandalo e della morte, le voci dell’ingiustizia contro l’innocente, le voci della perdita incolmabile, le voci della ricerca di consolazione. Ascoltate i suoni portati da lingue e da mondi diversi. Ascoltate i suoni che alterano il tempo, le voci che riportano nel presente, accanto al dolore di oggi, il dolore di tutti quelli che ci hanno preceduto. Per trasformarlo, superarlo e riprendere il cammino.
“Stabat Mater” è il canto che parla del dolore. Talamonti usa lingue e dialetti diversi ispirandosi sia alle pratiche compositive  contemporanee sia al repertorio paraliturgico di tradizione orale. La compagnia è formata da Lucia Giordano, Marco Adorno, Francesco Micca, Paola Bordignon, Sebastiano Amadio e Lodovico Bordignon. Musiche originali e drammaturgia musicale di Antonella Talamonti. Foto di scena Diego Diaz.
Alle 21,30 “I Teatri del Sacro” si spostano a San Pietro in Castello per la performance di Ots Lab, il corso di formazione professionale per operatori di teatro sociale realizzato da Fondazione Carisap e Laboratorio Minimo Teatro.  “Niente che resti non amato” è una ballata alla vita, per chi nasce, per chi resta e per chi non c’è più. Un rito circolare, profumato di menta e lavanda, impastato di versi e memoria. Un tempo accogliente per raccontare in un soffio il bene dato e il bene ricevuto, dentro ad un fazzoletto bianco, in un bicchiere d’acqua, in una manciata di piccoli sassi tenuti stretti come grani di un rosario.
Ideazione e regia di Monica Morini e Bernardino Bonzoni. Con Claudia Battistoni, Simona Bottega, Davide Cannella. M. Federica Ciabattoni, Arianna Comini, Marilisa De Iulis, Michele Petrocchi, Chiara Santarelli, Carla Siliquini, Katiuscia Triberti e Silvia Zengarini. Consulenza musicale di Antonella Talamonti.
Tutti gli spettacoli de “I Teatri del Sacro” sono ad ingresso libero.

F.D.M.

Il festival da vivere a 360 gradi Tornano “I Teatri del Sacro”, l’avventura dello spirito


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