«Presidente Ceriscioli, cosa sta succedendo attorno allo smaltimento delle macerie del terremoto?». Gianni Maggi, Piergiorgio Fabbri, Peppino Giorgini e Romina Pergolesi, i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, presentano un’interrogazione a risposta immediata per fare chiarezza sul tema, alla luce del recente arresto, da parte della Guardia di Finanza, di un dipendente della Regione Marche, incaricato dell’istruttoria tecnica della gestione delle macerie relative al sisma 2016, con accuse, ovviamente da accertare, quali “corruzione e rivelazione di segreti di ufficio”. Martedì 2 luglio in Assemblea Legislativa, le risposte.
«Quali provvedimenti intende adottare Ceriscioli per evitare che le criticità emerse, anche alla luce degli ultimi fatti accaduti, rallentino ulteriormente una ricostruzione post-sisma che stenta a decollare e che l’immagine della Regione perda ancor più di credibilità?» è l’altra domanda dei consiglieri pentastellati.
«La gestione delle macerie – ricorda il capogruppo Maggi – è già stata oggetto in passato di evidenti problemi che hanno portato alla revoca da parte delle Regione Marche del contratto con la PicenAmbiente, che gestiva lo smaltimento delle macerie nel territorio ascolano. La Cosmari , a cui è stata assegnata inizialmente le gestione delle macerie nell’altra provincia colpita dal sisma, ovvero Macerata, e a cui successivamente sono state affidate anche la Province di Ascoli Piceno e Fermo, è stata interessata dalle indagini sull’inchiesta relativa allo smaltimento dell’amianto presente nelle macerie stesse».
«Considerato -conclude Maggi- che il sisma del 2016 ha coinvolto un territorio molto vasto delle Marche, causando una notevole quantità di macerie e quindi la loro raccolta, il trasporto, la selezione e lo smaltimento costituiscono una fase delicata ed essenziale anche per la ricostruzione post-sisma, riteniamo che il susseguirsi di problematiche piuttosto consistenti, ad oggi ancora in corso, abbia assunto una evidente gravità con inevitabili ripercussioni su tutta la ripartenza dei territori feriti dal terremoto. È dovere di Ceriscioli chiarire nel dettaglio la situazione, sono i marchigiani a pretenderlo».
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