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Il Cristo morto di Michelangelo
atteso l’11 luglio in città

ASCOLI - Dopo un contenzioso giudiziario durato sette anni il caso si è sbloccato nei mesi scorsi grazie ad un'azione diplomatica condotta ai massimi livelli istituzionali
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Il Cristo Morto attribuito a Michelangelo

di Renato Pierantozzi

E’ atteso per giovedì 11 luglio ad Ascoli il Cristo ligneo attribuito a Michelangelo. E’ questa la data che circola negli ambienti ecclesiastici cittadini in vista dell’arrivo in città di un capolavoro, attualmente custodito in un caveau di San Marino, destinato a diventare anche una grande attrazione turistica. La notizia era stata confermata pochi giorni dal vescovo Giovanni D’Ercole durante l’inaugurazione della rinnovata casa del clero “Sant’Emidio” anche se non erano stato fornite date preciso. L’opera sarà collocata all’interno del Battistero di Piazza Arringo e sarà visitabile previo il pagamento di un piccolo contributo. Di mezzo, infatti, ci sono costi importanti per garantire un allestimento e una sicurezza di altissimo livello. Ma come si è arrivati a questo colpaccio? Soprattutto grazie alla tenacia dell’avvocato ascolano Francesco Ciabattoni e a un pressing diplomatico condotto ad altissimi livello anche con l’aiuto della parlamentare grillina Rachele Silvestri. Dopo sette anni di duro contenzioso giudiziario, tra sequestri e ricorsi, infatti, lo scorso mese di maggio le autorità della Repubblica del Titano hanno dato il via libera alla restituzione della scultura al legittimo proprietario, Andrea Boccardelli. L’opera, un crocifisso ligneo di 40 centrimetri, come detto, sarà esposta al Battistero con il placet del vescovo D’Ercole. Per Ascoli si tratta di un incredibile richiamo turistico in grado di calamitare una moltitudine di visitatori. Per il trasloco nel Piceno e per la successiva esposizione, tuttavia, si stanno predisponendo imponenti misure di sicurezza visto il valore dell’opera che gode di una copertura assicurativa pari a 50 milioni di euro.

 

Dal caveau di San Marino al Battistero: Ascoli aspetta il Crocifisso attribuito a Michelangelo

Inaugurata la casa accoglienza “Sant’Emidio”: «Un’opera donata dagli italiani» (Foto e video)


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