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Gli indiani al giudice:
«Siamo stati aggrediti»
E spuntano due video

ASCOLI - Davanti al giudice per le indagini preliminari Annalisa Giusti sono comparsi i protagonisti del movimentato episodio del 25 maggio scorso quando a Comunanza scoppiò il finimondo tra 14 stranieri
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Olindo Dionisi

di Maria Nerina Galiè

E’ stato convalidato l’arresto senza necessità di misura cautelare per i nove indiani, tutti regolari e residenti a Comunanza, accusati di rissa aggravata e uso improprio di armi da taglio, lo scorso 25 maggio (leggi l’articolo). Lo ha deciso martedì 2 luglio il giudice per le indagini preliminari Annalisa Giusti nel corso dell’udienza nella quale erano presenti i sei giovani difesi dall’avvocato Olindo Dionisi, «ma non gli altri tre assistiti da Enrico Pompei», è lo stesso Dionisi a riferirlo.
Nella deposizione rilasciata al Gip dai clienti di Dionisi, tutti con meno di 30 anni, è stato ribadito che non si è trattato di rissa ma di una vera propria aggressione, avvenuta a Comunanza in via Trieste, che tutto è documentato in due video(leggi l’articolo). Il primo girato dal balcone di casa dalla moglie di uno dei protagonisti e l’altro estratto dalle videocamere di sorveglianza di un pubblico esercizio ubicato proprio nel tratto di strada teatro dell’episodio. Tutti e due i video sono stati acquisiti dai Carabinieri della stazione di Comunanza, che stanno conducendo le indagini. «Mi sono opposto alla sentenza – ha asserito Dionisi – perché l’episodio non si può qualificare come rissa ma come aggressione con lesioni dolose ai danni dei miei assistiti, che sono infatti stati gli unici a dover ricorrere alle cure mediche del pronto soccorso dell’ospedale Mazzoni di Ascoli. I video confermeranno tutto – ha sostenuto il legale – ma c’è da precisare che il giudice ancora non ne è entrato in possesso, nel rispetto dei tempi delle indagini».
In base alla ricostruzione dei fatti esposta da tre dei clienti di Dionisi, la notte tra venerdì 24 e sabato 25 maggio c’è stata una prima aggressione, a cui ha fatto subito seguito la richiesta di aiuto ai Carabinieri. «Poiché nella caserma di Comunanza non c’era nessuno (il comandante Croce ha raggiunto il posto con i suoi uomini appena è stato avvertito, ndr) – è Dionisi che parla – i militari sono dovuti partire da Ascoli, consigliando intanto agli aggrediti di rifugiarsi a casa, dove però hanno trovato i connazionali ad attenderli. I miei assistiti allora hanno cercato riparo presso un altro amico e lì richiamato i Carabinieri i quali, nell’assicurare di essere ormai vicini, hanno detto loro di tornare laddove era accaduto l’episodio. L’hanno fatto, ma dopo un paio di minuti si sono visti arrivare contro 8 persone armate di spadino, coltelli e tirapugni. Non hanno fatto altro che difendersi». In tutto erano coinvolte 14 persone, 5 delle quali sono riuscite a fuggire.

Nella maxi rissa spuntano anche i coltelli, i Carabinieri arrestano nove indiani

 

«Gli indiani vittime di una vera e propria imboscata»


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