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Castelli: «Ecco perchè
sono andato con Fratelli d’Italia»

ASCOLI - «Fdi ha saputo manifestare in questi anni un'attenzione non comune ai territori, alle cittaà e alle comunità locali. Questo per me non è cosa da poco. Io credo che il futuro del Paese sia legato alle sue radici»
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Giorgia Meloni a Catania con Guido Castelli in prima fila

L’ex sindaco di Ascoli Guido Castelli spiega perché ha deciso di aderire a Fratelli d’Italia dopo aver lasciato Forza Italia. Perchè l’ha fatto?

«A Catania ieri Giorgia Meloni – afferma – ha comunicato il passaggio a Fratelli d’Italia sia del sottoscritto che del sindaco della Città etnea, Salvo Pogliese, il quale, come me, proveniva da Allenza Nazionale ed era transitato in Forza Italia attraverso il Pdl. Destini comuni a molti esponenti politici di una destra italiana che, dopo la crisi  apertasi nel 2012 con la caduta del Governo Berlusconi e l’avvento di Monti, si sta ricomponendo intorno a Giorgia Meloni. É stata una stagione politica particolarmente tormentata per il polo conservatore quella che si è sviluppata negli ultimi 5 anni. Molti gli episodi che hanno costellato la coalizione di centro destra trasformandone la natura ed il posizionamento politico. Basti pensare che negli anni in cui ho fatto il sindaco ad Ascoli ho assistito ai seguenti accadimenti che provo ad esporre in ordine cronologico:  lo scioglimento del Pdl, la costituzione di Fratelli d’Italia, il patto del Nazzareno, la scissione di Ncd, il sorpasso della Lega su Forza Italia, l’affermazione della leadership di Salvini e da ultimo il governo  “pentaleghista”».

Per quanto riguarda le Marche e Ascoli quale valutazione dà? «Nelle Marche, e segnatamente ad Ascoli, – afferma sempre Guido Castelli – si sono aggiunti altre due situazioni paradossali che hanno ulteriormente complicato l’operatività di una coalizione già afflitta da tante contraddizioni: 1) La divisione tra Forza Italia, da un lato, e Lega e Fratelli d’Italia, dall’altro, in occasione delle regionali del 2015; 2) Il suicidio di Forza Italia alle comunali di Ascoli dello scorso giugno provocato dalla “commistione politica” tra esponenti forzisti e esponenti del Pd.

La mia scelta nasce da qui e precisamente dalla volontà, come uomo di centro destra, di voler riaffermare i tre principi che qualcuno in Forza Italia sembra avere smarrito: 1) Unità del centrodestra esaltando i valori comuni che legano i partner della coalizione; 2) Chiara e netta alternatività al Pd; 3) Valorizzazione meritocratica della classe dirigente. Queste le tre direttrici che hanno accompagnato il mio ingresso in Fratelli d’Italia. Un ingresso che Giorgia Meloni ha fortemente voluto e stimolato».

Si intrecciano situazioni nazionali e locali. «Aggiungo che Fdi – dichiara l’ex sindaco di Ascoli di ritorno da Catania – ha saputo manifestare in questi anni un’attenzione non comune ai territori, alle cittaà e alle comunità locali. Questo per me non è cosa da poco. Io credo che il futuro del Paese sia legato alle sue radici. L’autonomia locale è e resta il mio orizzonte di impegno politico e amministrativo. C’e’ un patriottismo istituzionale che deve essere riaffermato a partire dai Comuni e che può generare un rinnovato impegno politico finalizzato a rivendicare, a livello generale, più sovranità nazionale e, a livello periferico, una maggiore autonomia territoriale. La sfida di Giorgia Meloni passa anche dai Comuni».

Ora, con la nuova maglia di Fratelli d’Italia, Guido Castelli, che in 10 anni di sindaco di Ascoli ha saputo conquistarsi una visibilità nazionale, si prepara a nuove sfide politiche. La più concreta resta quella della candidatura a presidente della Regione Marche nel 2020. O alle politiche quando verranno.


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