Antonia Zitellini aveva 85 anni
di Maria Nerina Galiè
Non si dà pace Giovanni Panichi, noto dentista ascolano, figlio di Antonia Zitellini, morta dopo essere stata investita dal trenino turistico a Porta Cappuccina, all’angolo tra via Rossini e via Verdi, lo scorso 10 agosto. Vuole che sia fatta chiarezza. E giustizia, nel caso emergano responsabili. «Non riesco a capacitarmi dell’accaduto – afferma – mia madre percorreva quella strada anche più volte al giorno. Si, aveva 85 anni, però stava bene ed era pienamente autosufficiente. Sabato alle 14,30 aveva appuntamento dalla parrucchiera, dove non è mai arrivata».
Panichi, che è approdato alla professione dopo la specializzazione in odontoiatria, prima ancora è medico. Non ha intenzione di passare avanti agli inquirenti, né di lanciare accuse infondate. Però afferma di avere testimoni e foto dei momenti immediatamente successivi all’incidente. E competenze mediche tali da poter trovare compatibilità tra le lesioni mortali, che ha riportato la mamma, e un’ipotetica dinamica. La donna abitava in via Rossini, nel cuore del quartiere di Borgo Solestà. Il sinistro è accaduto a una settantina di metri da casa, mentre attraversava la strada per portarsi su via Verdi, e proseguire così in direzione della parrucchieria che si trova di fronte alla chiesa di San Giacomo della Marca. Il trenino “Ascoli Explorer” doveva compiere una manovra ad angolo retto.
«Mia madre è stata investita sulle strisce pedonali – ha detto ancora il medico – nel tratto di carreggiata in cui il trenino, lungo e poco agile, potrebbe essersi allargato per riuscire a girare. Il corpo martoriato di mamma, intubato sul posto dai sanitari del 118 perché ha perso subito conoscenza, è stato raccolto lì, davanti alla motrice del trenino». Panichi al momento dell’incidente si trovata a Scalelle di Roccafluvione dove stava trascorrendo qualche giorno di riposo. Ha raggiunto subito la madre al Pronto Soccorso dell’ospedale “Mazzoni”, impiegando poco a capire la gravità della situazione.
Era stata anche allertata l’eliambulanza per un estremo trasporto all’ospedale regionale Torrette di Ancona, ma è apparso subito chiaro che difficilmente l’anziana ce l’avrebbe fatta. E infatti è spirata poco dopo. «La gamba sinistra, finita sotto le ruote era maciullata, quasi tranciata. Forse il mezzo le è passato sopra due volte facendo retromarcia appena il conducente si è reso conto di aver urtato qualcosa. Mamma aveva addirittura i pantaloni scesi fino alle ginocchia come se fosse stata trascinata per qualche metro. Ma di più grave c’erano uno sfondamento toracico, compatibile con un impatto frontale, e una frattura della base cranica con un importante versamento, compatibile questo con la caduta all’indietro dopo l’urto».
E continua amareggiato: «Ne ho sentite tante sulla ricostruzione dei fatti, ma da parte di nessuno parole come “Scusate, non l’ho proprio vista”. Nemmeno una telefonata da parte del conducente del mezzo o della società a cui fa capo». La società è quella di “Giocamondo” che, subito dopo l’incidente, ha deciso di sospendere le corse del trenino (posto sotto sequestro dai Carabinieri) a data da destinarsi formulando ai familiari della signora Zitellini le condoglianze e la massima vicinanza.
Oggi, lunedì 12 agosto, Panichi incontra un legale per capire come muoversi. Anche se sa bene che questo non le restituirà l’amata mamma, la cui salma è all’obitorio dell’ospedale di Ascoli a disposizione dell’autorità giudiziaria.
La morte sotto al trenino: non ce l’ha fatta l’anziana trasportata al “Mazzoni” nel pomeriggio
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