di Maria Nerina Galiè
Giovanni Gostoli non c’era all’incontro del Partito Democratico sulla “Costituente delle idee”, ieri 30 settembre a Comunanza. Problemi di salute hanno tenuto lontano il segretario dei dem marchigiani dalla tappa, nell’entroterra piceno, di una serie di iniziative con cui il pd di Nicola Zingaretti intende raccogliere le esigenze dei territori, farne la base di un nuovo programma di governo e preparare il terreno per le regionali del 2020. C’erano Anna Casini, vice presidente della Regione Marche, Sara Calisti responsabile del Pd provinciale di Ascoli e Alberto Antognozzi, coordinatore del circolo dei Sibillini oltre che amministratore del Comune che ha ospitato l’evento. E c’erano i sindaci di centro sinistra delle zone montante che, con o senza il segretario regionale, si sono tolti numerosi sassolini dalle scarpe. Dagli ormai noti problemi dovuti alla lentezza della ricostruzione, alla desertificazione di residenti e attività, dall’esplicita delusione per non aver avuto un rappresentante del Piceno nella nuova compagine di Governo, a quello che all’unanimità è stato definito “immobilismo” di Piero Farabollini, Commissario straordinario per la ricostruzione. Passando per il Cas che Sergio Fabiani, sindaco di Montegallo e presidente della Provincia di Ascoli, ritiene complice dello spopolamento.
FRANCESCA GRILLI – Il sindaco di Montemonaco, lancia un messaggio coraggioso: «E’ inutile sfogarci tra noi, di problemi comuni, senza avere risposte adeguate. Serve un azione forte, fino alla riconsegna delle chiavi dei Palazzi Municipali se necessario. I piccoli Comuni – ha spiegato – hanno le stesse esigenze dei grandi, ma non altrettanti strumenti a disposizione. Io non ho un segretario, come faccio ad amministrare? Su 495 inagibilità, (quasi il totale degli immobili del paese, ndr) solo 16 pratiche sono andate avanti. Abbiamo fatto richiesta per ripristinare tratta che collega Roma alle aree interne. Nessun riscontro. La strada per la Sibilla, faceva parte del quinto stralcio delle opere dell’Anas. Sarebbe passato troppo tempo. Con uno sforzo da parte dell’amministrazione comunale è stata riaperta nei gironi scorsi. Parliamo delle prossime elezioni, ma nel frattempo?».
ALBERTO ANTOGNOZZI – «Tre le cose su cui è diventato ormai impellente lavorare – ha esordito Alberto Antognozzi – la ricostruzione, si, ma anche il rischio di spopolamento, che incombe da prima del terremoto e la necessità di soluzioni per la piccola e media impresa. C’è un accordo quadro in tal senso, ma per essere efficace occorre seguirne l’andamento, da parte di qualcuno che conosca il territorio. Va bene Alessia Morani (del pd e sottosegretario nel nuovo Governo giallo rosso, ndr) ma serviva qualcuno che conoscesse meglio il nostro territorio».
AUGUSTO CURTI E MICHELE FRANCHI – «Il Piceno non ha un rappresentante del Piceno. Sembra invece che il pesarese conti sempre di più in Regione. Ma non ha nemmeno un sottosegretario alla ricostruzione», ha fatto notare Augusto Curti, primo cittadino di Force.
Ha parlato addirittura di «autogol del pd», Michele Franchi, vice sindaco di Arquata del Tronto, rimasta con la metà della popolazione dopo agosto 2016. E di «ennesima occasione persa», ha ribadito Curti che ha posto l’attenzione anche sulla Whirlpool: «Vedendo cosa sta accadendo a Napoli, dobbiamo tenere gli occhi bene aperti. Se chiudesse, gli effetti sarebbero peggiori del terremoto».
FABIO POLINI –Il sindaco di Castignano, ha precisato di «non dover aggiungere nulla sul terremoto. Ma suggerimenti su campagna elettorale». «Alla recente Conferenza della Fondazione Carisap (link nostro articolo del…) – ha ricordato – è stato lanciato l’allarme spopolamento per mancanza di competitività. Senza però dare una soluzione. Diamoci da fare allora affichè l’area montana diventi zona franca. Ricostruiamo case e scuole. Ma tra un po’ non sapremo chi metterci dentro».
GIOVANNI BORRACCINI – Il sindaco di Rotella ha esordito con il confronto tra Genova, dopo il crollo del ponte, e il Piceno dopo il sisma. «Loro procedono spediti. Noi dobbiamo iniziare. Toglieteci l’emergenza, se implica 22 passaggi amministrativi sulle pratiche di ricostruzione, contro i 12 dell’ordinario. Non conta di chi è la colpa di questa fase di stallo. L’importante è uscirne. Ci dobbiamo alleare con i 5 stelle? Potrei essere d’accordo ma solo se sarà rimosso Farabollini».
ANTONIO DEL DUCA – Il sindaco di Montedinove, nel lanciare un appello a rimanere uniti, come zona montana, ricorda però che «l’Anas ci ha dimenticato. Abbiamo criticità su strade come Croce rossa, blocca viabilità e il ponte di Rotella che costringono i pulmini delle scuole a fare un giro molto più lungo. Che fine ha fatto poi il progetto per l’ammodernamento della Valdaso, con i 5 milioni degli sms solidali?».
ANNA CASINI – La vice presidente della Regione Marche non si è mai risparmiata per il territorio e non intende farlo ora. Ha risposto laddove poteva. «L’Anas, con il cambio di Governo è stata azzerata. Ora abbiamo un interlocutore che ci ha confermato la procedura. Si occuperanno loro dell’intera pratica. I sindaci dovranno soltanto pensare agli espropri. Il 2 ottobre – ha continuato – incontrerò, insieme con il presidente della Regione Luca Ceriscioli, il Ministro alle Infrastrutture, Paola De Micheli. Le consegneremo uno studio per un emendamento, finalizzato ad accelerare i tempi della ricostruzione iniziando con la stabilizzazione dei precari negli uffici tecnici. Ci occuperemo della viabilità, affrontando il problema della galleria di Trisungo (dopo il fallimento della ditta appaltatrice dei lavori) e del viadotto di Norcia. Servono soluzioni per potenziare la sanità, i trasporti e la piccola impresa. L’alimentari di Montemonaco o il bar di Montegallo sono altrettanto fondamentali per la sopravvivenza di questi luoghi».
LUCIANO AGOSTINI – L’ex deputato del Pd, alla fine ha bacchettato tutti: «Scrolliamoci la lamentela del giorno dopo, per non essere riusciti ad ottenere quello che volevamo. Il protagonismo si conquista nel tempo e negli anni e noi non l’abbiamo fatto. E’ ora di acquisire piena consapevolezza del ruolo che spetta al nostro partito, nel riconsiderare un piano di sviluppo sul territorio con strategie apposite. Le risorse ci sono, mancano le idee. Stiamo affrontando un evento eccezionale, servono misure altrettanto straordinarie. Basta con le ordinanze. Occorrono leggi che permettano a chi sta sul territorio di agire».
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