Alessandro Marini, Anna Casini, Luca Ceriscioli, Cesare Milani oggi ad Ascoli
di Maria Nerina Galiè
Il rapporto tra cittadini e responsabili della Sanità pubblica è sempre complicato in fatto di liste di attesa. Conoscere l’esito della prestazione può essere fonte di stress, con tutto quello che ne consegue se la risposta non è immediata. Siamo però molto vicini alla “pace” «con oltre il 98 per cento delle prestazioni soddisfatte nei tempi », secondo il Governatore della Regione Marche Luca Ceriscioli che oggi 18 ottobre, nel polo universitario dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli ha tratto un bilancio delle prime settimane di applicazione del sistema “bonus malus”. Con lui c’erano il direttore dell’Area Vasta 5 Cesare Milani, Alessandro Marini direttore generale dell’Asur e Anna Casini vice presidente regionale.
Non c’era il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti che sui social ha duramente commentato il mancato invito, ma ancor di più per il fatto che «il presidente non è mai riuscito a trovare un piccolo spazio nella sua agenda per partecipare a un consiglio comunale aperto sulla sanità – ha commentato il primo cittadino – mentre non ha perso tempo a recarsi in città in un periodo in cui si inizia a respirare il clima di campagna elettorale per le prossime Regionali».
Il sindaco Marco Fioravanti (Foto Vagnoni)
Tornando al tema della riunione odierna, il meccanismo entrato il vigore il 30 giugno scorso (la delibera regionale è la 380 dell’1 aprile 2019) regola le liste di attesa garantendo all’utente la prestazione nella propria Area Vasta o in quella limitrofa entro dieci giorni se la richiesta è contrassegnata dalla lettera “B” (breve), 30 o 60 se c’è la “D” (differita) e 180 con la “P” (programmata). Il cittadino prenota al Cup e non trovando posto nell’agenda ordinaria viene inserito nelle “liste di garanzia” e richiamato entro i due giorni consecutivi per avere l’appuntamento, in una struttura pubblica oppure in una privata convenzionata. Nella provincia di Ascoli questo è avvenuto nella quasi totalità dei casi «ed oltre la percentuale fissata dal piano nazionale che è del 90 per cento. Anzi – ha precisato Ceriscioli – la riorganizzazione delle agende ha permesso di incrementare la risposta che nell’Area Vasta 5 nel 2017 è stata pari a 8.668 prestazioni contro le 12.629 nel 2019». Il periodo di riferimento va dal 1 giugno al 31 agosto e attiene ai codici “B” e “D”.
L’ospedale Mazzoni (Foto Vagnoni)
«Con questo sistema – ha tenuto a sottolineare Ceriscioli – nessuno può dire non aver potuto prenotare la visita nei tempi previsti. Se è accaduto, generando lamentele, possiamo affermare con certezza che sono stati casi di visite di controllo, che non hanno tempi di attesa prefissati. Lo affermo con certezza poiché abbiamo verificato». «Anche questo tipo di visite comunque saranno gestite al meglio quando arriveremo a far fare le prenotazioni direttamente al medico di base» ha aggiunto.
E questo è il bonus. Il malus comporta che i cittadini che non si presentano all’appuntamento senza darne giustificato motivo pagano la prestazione per intero. Il sistema del malus è in vigore dal 30 agosto e ad oggi, nell’Area Vasta 5, hanno disertato la visita 26 percone, 10 delle quali avevano detto si al recall. «La mancata disdetta blocca posti che potrebbero essere disponibili per altri cittadini», ha ricordato il presidente Ceriscioli.
Soddisfazione è arrivata anche dal direttore generale Asur Marini: «Non abbiamo vinto una scommessa ma centrato l’obiettivo. E capito che ci sono, e quali sono, i margini per migliorare». «Uno è dare la risposta a ciascun cittadino nella propria area vasta, al massimo in un distretto “comodo” – ha ampliato il Governatore delle Marche – e portare da gennaio 2020 l’attesa per le programmate da 180 a 120 giorni».
Al personale e ai reparti ospedalieri del “Mazzoni” sono andati i complimenti sia del presidente che della vice Casini: «girando poco fa per l’ospedale insieme al presidente, mi sono sentita orgogliosa come quando mostro Piazza del Popolo ad un amico che non è di Ascoli». «Contro le polemiche che si possono sollevare sulla qualità della sanità locale – ha poi continuato – voglio invitare tutti alla considerazione che i posti letto non pesano oggi come nel passato. Grazie ad avanzati metodi chirurgici adesso il post operatorio contempla temi molto più brevi».
Nel corso dell’incontro, forse sulla scia dell’entusiasmo, il presidente della Regione si è lasciato sfuggire un’esplicita apertura alla realizzazione dell’Azienda Ospedaliera Marche Sud. «Gli accessi annui al Pronto Soccorso, negli ospedali di Ascoli e San Benedetto insieme, sono 70.000 l’anno. Se fossero riuniti in un unico polo, come con la realizzazione dell’ospedale unico, che ci vuole ad arrivare agli 80.000 necessari per avere qui l’Azienda Ospedaliera?». Un ovattato ed incredulo «l’ha detto davvero?» si è subito levato dalla numerosa platea composta per lo più da personale sanitario. Probabilmente i cittadini invece si augurano di frequentare il Pronto Soccorso il meno possibile. E, non potendo esimersi, di trovare una struttura adeguata.
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