Ascoli, Giuliano Tosti:
«Lascio la presidenza
perché non mi sento protetto,
Pulcinelli ha grandi meriti»

ASCOLI - A quarantott'ore da quando è scoppiato il "bubbone" e il giorno dopo le dichiarazioni del patron bianconero, è l'ormai ex presidente a spiegare le ragioni delle sue dimissioni: «Grazie a Max abbiamo una società migliore, ho ricevuto anche i complimenti della Lega. Ma adesso dobbiamo pensare all'Entella»
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Giuliano Tosti e Massimo Pulcinelli

Giuliano Tosti, dopo le dimissioni da presidente (se accettate, dovranno essere ratificate dal Consiglio d’amministrazione del Club) , ha precisato la propria posizione attraverso una nota ufficiale diffusa il giorno dopo la conferenza del patron Pulcinelli che, a sua volta, ha seguito di ventiquattr’ore il caos scoppiato lunedì. Tosti resta azionista dell’Ascoli Calcio e membro del Cda. Le sue parole fanno seguito a quelle di ieri, martedì 22 ottobre, del patron Massimo Pulcinelli.

Tosti, mister Zanetti e il socio azionista Ciccoianni

«Buongiorno ai tifosi più importanti del calcio italiano – attacca la nota rivolta ai tifosi bianconeri – voglio dire chi è Massimo Pulcinelli per me. Max è la persona che ha capito più di tutti noi ascolani il grande valore del nostro club. Ha il merito di aver riportato l’argento vivo e l’entusiasmo alle stelle tra la tifoseria. Proprietario di un brand tra i 15 più importanti d’Italia, ha deciso di investire in una città di 48.000 abitanti – ha scritto Tosti – per fare un calcio di grandi prospettive. Oggi abbiamo una società strutturata (mancano il presidente e il direttore finanziario, ma presto verranno sostituiti), un parco giocatori e tecnici importanti per puntare alla zona playoff, un settore giovanile di grande prospettiva, uno stadio a buon punto nella sua ristrutturazione e pulizia, anche senza Curva Sud. La scorsa settimana ho ricevuto dalla Lega di Serie B i complimenti per la nostra posizione finanziaria, ho ricevuto apprezzamenti anche dalle forze dell’ordine per la coesione tifosi-società».

Pulcinelli con il dg Lovato e il ds Tesoro

«I club di Serie B ci vedono come società innovativa e in espansione. I tifosi hanno ricreato in due anni una tempesta emozionale pazzesca – ha aggiunto il presidente dimissionario – questo abbiamo fatto con tutti gli uomini e le donne della nostra organizzazione, soprattutto grazie a Max. Vengo al punto. È capitato che due persone forti di carattere, io e Max, non hanno condiviso le modalità del licenziamento di una persona che per me era importante per il controllo finanziario del club. Considerato che il presidente ha infinite responsabilità, mi sono sentito non protetto. Tutto qui».

«Da adesso in poi pensiamo ai nostri meravigliosi ragazzi, al nostro mister, al direttore sportivo e al direttore generale, venerdì (25 ottobre ore 21, ndr) abbiamo un impegno importante. Abbracciamoli non con la camicia da tecnici di Coverciano, ma con il calore di un padre, di un fratello, di un amico. Il campionato è giovane e la classifica non è male. Sempre uniti, forza sempre Magico Picchio». L’ormai ex presidente lascia con stile la carica, senza alimentare polemiche. Resterà nella società come azionista e immutato amore per l’Ascoli.

Bru. Fer.

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