Avanzamento di carriera
dei dipendenti comunali
Cgil-Cisl-Uil bacchettano l’Ugl:
«Sconcerto per le critiche
avanzate sull’accordo sindacale»

ASCOLI - I confederali replicano duramente all’intervento del quarto sindacato in merito al contratto interno a Palazzo Arengo sulla progressione economica orizzontale. «La presa di posizione dell’Ugl, fra l’altro non firmataria del Contratto Nazionale di Lavoro, non ammessa ai tavoli di contrattazione decentrata in quanto non rappresentativa nel Comparto Funzioni Locali, in piena contrapposizione a tutte le altre Organizzazioni Sindacali e agli interessi del personale dipendente del Comune di Ascoli Piceno, risulta, pertanto, assolutamente non rilevante sia dal punto di vista formale che sostanziale».
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Palazzo Arengo, sede del Comune

In merito all’articolo pubblicato da Cronache Picene, ieri, martedì 10 dicembre, dal titolo “Comune, pronto l’avanzamento di carriera. Premiati in 138 per una spesa di 99.000 euro. Scoppia la protesta dei dipendenti esclusi”, intervengono le federazioni del pubblico impiego di Cgil-Cisl-Uil per precisare alcuni passaggi e criticare l’intervento del sindacato Ugl. «Congiuntamente all’intera rappresentanza sindacale unitaria dei dipendenti del Comune di Ascoli – si legge nella nota sindacale – esprimiamo sconcerto per le critiche avanzate dalla Ugl all’accordo sindacale sottoscritto unanimemente dalle scriventi il 21 dicembre 2018 in favore del personale del Comune di Ascoli Piceno, così come riportato sulla stampa on line “Cronache Picene” del 10 dicembre. Dopo oltre dieci anni di blocco totale delle retribuzioni, infatti, con l’Accordo in parola, tutti i dipendenti dell’Ente si sono visti riconoscere le professionalità acquisite attraverso l’utilizzo di tre specifici stanziamenti nel triennio 2018-2020».

«I CITTADINI NON SONO GRAVATI DELLE SPESE SOSTENUTE PER LA RIQUALIFICAZIONE DEL PERSONALE»

«Completamente non rispondente al vero – sottolineano i sindacati – risulta l’affermazione che i cittadini sarebbero gravati delle spese sostenute per la riqualificazione del personale in quanto il relativo finanziamento viene attinto dal fondo di produttività che l’Ente obbligatoriamente, in base alla vigente normativa contrattuale, deve stanziare per il personale dipendente per cui non risulta assolutamente alcun onere aggiuntivo a carico della collettività picena (ci teniamo a precisare che nell’articolo nessuno ha parlato di oneri aggiuntivi a carico della collettività picena; questo, infatti, è quanto scritto da Cronache Picene: “E tutto questo per una spesa complessiva a carico dell’Arengo e, quindi, della collettività, di 99 mila euro”, ndr). L’affermazione in parola risulta ancor più grave in quanto apparentemente protesa a colpevolizzare gli stessi dipendenti dell’Amministrazione Comunale. Va inoltre precisato – aggiungono Cgil-Cisl-Uil – che l’assemblea del personale, convocata in data 26 novembre 2019, ha totalmente condiviso l’Accordo sindacale ratificandone modalità e criteri utilizzati per la predisposizione delle graduatorie con l’espressione di un solo voto contrario addirittura con il sostegno di alcuni dipendenti che avevano precedentemente proposto ricorso in opposizione all’Accordo medesimo. Appare superfluo rammentare che la pretesa modifica di qualsiasi criterio disciplinante le procedure selettive comporterebbe l’annullamento del procedimento amministrativo con la perdita, per tutti i dipendenti, di due anni di benefici contrattuali. In merito ai citati criteri, va precisato che gli stessi, in base all’art. 7, comma 3, lettera c del CCNL 21/05/2018 sono stati liberamente definiti in contrattazione decentrata nel pieno rispetto della normativa disciplinante la materia».

LA CRITICA NEI CONFRONTI DELL’UGL

«La presa di posizione della UGL, Organizzazione Sindacale fra l’altro non firmataria del Contratto Nazionale di Lavoro – chiosano i sindacati confederali -, non ammessa ai tavoli di contrattazione decentrata in quanto non rappresentativa nel Comparto Funzioni Locali, in piena contrapposizione a tutte le altre Organizzazioni Sindacali e agli interessi del personale dipendente del Comune di Ascoli Piceno, risulta, pertanto, assolutamente non rilevante sia dal punto di vista formale che sostanziale».


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