Le squadre a centrocampo prima del fischio d’inizio
di Bruno Ferretti
L’Ascoli non guarisce dal cosiddetto mal di trasferta. Un male ormai cronico. I bianconeri escono sconfitti (2-1) anche dalla “Dacia Arena” di Udine contro il sempre più sorprendente Pordenone e restano fuori dalla griglia playoff. Il regalo di Natale tanto atteso dai tifosi non c’è.
Troiano
Zanetti conferma in blocco la formazione che ha sconfitto il Cittadella con Leali in porta, Padoin e D’Elia presidi esterni, Brosco e Gravillon centrali. Nel ruolo di play Troiano, gli interni sono Cavion e Brlek, il trequartista Ninkovic e in attacco tandem Ardemagni-Scamacca. Il recuperato Da Cruz parte dalla panchina. Efficace l’avvio dell’Ascoli che al 4′ va vicinissimo al gol. Sul cross d’angolo, svetta l’avanzato Brosco e il portiere Di Gregorio respinge con un balzo felice, riprende Brosco e, ancora di testa, alza di poco sulla traversa. L’Ascoli insiste e al 9′ sfiora in bersaglio con una sforbiciata di Ardemagni su lancio di Padoin. Il Pordenone appare in difficoltà ma poco dopo la mezz’ora, all’improvviso, passa in vantaggio. Il tiro-cross di Burrai (33′), servito da Zammarini, assume una strana traiettoria anche a causa di una leggera di Troiano e sorprende Leali. La sfera si infila sotto l’incrocio. Passano tre minuti e i friulani raddoppiano con Strizzolo che su un traversone da sinistra di Ciurria sfugge al controllo di D’Elia e infila di testa. Per l’Ascoli, sotto di due gol, é un brutto colpo.
Brlek
In avvio di ripresa la palla carambola in area friulana e finisce a Scamacca che batte Di Gregorio ma il punto viene annullato per fuorigioco. Zanetti sostituisce Brlek con Da Cruz per aumentare la spinta offensiva. Il modulo diventa 4-2-3-1 con Scamacca prima punta, Da Cruz largo a sinistra, Ardemagni si sposta a destra. I bianconeri ci provano ma senza pungere e il Pordenone controlla senza soffrire. Al 25′ Zanetti cambia Ninkovic (zoppicante) con Chaja. Il serbo, già ammonito, uscendo dal campo ha qualcosa da dire all’arbitro Sozza che gli mostra il cartellino rosso diretto. Contro il Pisa, nel prossimo turno, Ninkovic non ci sarà. A un minuto dalla fine Cavion, al primo gol stagionale, riapre la partita sfruttando al meglio l’assist di Da Cruz. L’Ascoli torna a sperare e nei 5 minuti di recupero ci prova con generosità. Invano.
Zanetti e Tesser si salutano prima del match
PORDENONE (4-3-1-2): Di Gregorio; Vogliacco, Bassoli, Barison, De Agostini; Zammarini, Burrai, Pobega; Chiaretti (12′ st Gavazzi); Strizzolo (25′ st. Candellone), Ciurria. A disposizione: Bindi, Ronco, Stefani, Almici, Semenzato, Mazzocco, Monachello, Zanon. Allenatore: Tesser.
ASCOLI (4-3-1-2): Leali; Padoin, Brosco, Gravillon, D’Elia; Cavion, Troiano, Brlek (5′ st Da Cruz); Ninkovic (25′ st Chajia); Ardemagni (33′ st Beretta), Scamacca. A disposizione: Lanni, Novi, Valentini, Laverone, Gerbo, Petrucci, Piccinocchi, Rosseti.
Allenatore: Zanetti.
Arbitro: Sozza di Seregno (assistenti Fiore di Barletta, e Scurro di Nichelino quarto ufficiale Santoro di Messina).
Reti: 33′ pt Burrai (P), 36′ pt Strizzolo (P), 44′ st Cavion (A).
Note: spettatori 3.951. Espulso 25’st Ninkovic (A) per proteste. Ammoniti: Gravillon (A), Bassoli (P), Ninkovic (A), Pobega (P), Brosco (A) e De Agostini (P). Angoli 4-2 per l’Ascoli. Recupero: 0’+5′.
L’ingresso delle squadre sul terreno di gioco
I tifosi dell’Ascoli sugli spalti della “Dacia Arena”
Il Pordenone si stacca dal gruppo e si lancia dietro al Benevento
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