Terremoto, Battistoni (Fi) accusa:
«Da Ceriscioli meno social e più fatti»

ASCOLI - Critico anche l'ex commissario azzurro Marcello Fiori, che attacca: «Dopo quattro anni basta passerelle. Basta parole. Servono fatti, azioni, risorse. Serve qualcuno capace»
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Francesco Battistoni

Non si placano le polemiche politiche sullo stato della ricostruzione post sisma nel cratere marchigiano che comprende quasi il 66% delle zone del Centro Italia colpite dal sisma. Sotto accusa da parte del neo commissario regionale di Forza Italia, Francesco Battistoni finiscono Stato e Regione. «Il terribile terremoto che colpì le Marche è alquanto doloroso registrare una agghiacciante “non azione” del governo regionale e nazionale -afferma-  Parliamo di zone che stanno assistendo ad un costante ed ineluttabile spopolamento. Zone che vedono le famiglie rimaste a combattere contro un inesorabile peggioramento della propria condizione economica. Zone che non vedono luce sulla ricostruzione e che sono popolate ancora dalle case d’emergenza, in uno stato di deterioramento perentorio. A tutto questo si aggiunge che ci sono ancora dei comuni che non ricevono i giornali quotidiani: Visso, Castelsantangelo e Ussita. È assurdo pensare che nel 2020 si possa assistere a tanta cattiveria. Perché spesso ci si riempie la bocca con la parola “solidarietà” ma poi nessuna azione viene messa a dimostrazione di quanto auspicato.

Marcello Fiori nelle zone del sisma

Al governatore della Regione do un consiglio, meno Facebook e più coraggio. Non si può pensare di voltare le spalle sempre». Critico anche l’ex commissario azzurro Marcello Fiori, ora “Voce libera” con Mara Carfagna, che alla vigilia di Capodanno accusa: «E’ il quarto inverno, il quarto capodanno: niente ipocrisia almeno quest’anno. Nessuna passerella -afferma- Nessun augurio buonista e privo di realtà. Stiano lontani quelli che hanno promesso e fatto soltanto norme incomprensibili, inutili e a volte dannose. Le ferite sono ancora dolorose e terribili: quelle dell’anima e quelle della terra. Vogliamo coltivare la speranza e lo faremo con le nostre forze e quelle della solidarietà e delle persone di buona volontà. Non si sono volute ascoltare le giuste e razionali richieste dei Sindaci e del territorio: associazioni, comitati, categorie, cittadini, imprenditori.. Ora (almeno per qualche ora) silenzio. Basta parole. Servono fatti, azioni, risorse. Serve qualcuno capace».


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