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Sanità del Piceno, Milani (AV5):
«A fine maggio il ripristino»
Ma spazi e tempi saranno
ritmati dalle regole anticontagio

AREA VASTA 5 - Il direttore generale azzarda la previsione ma con una premessa: «Sarà determinante andamento dei contagi e l’ultima parola spetterà ai primari». Ecco come cambierà l'accesso a reparti e attività ambulatoriali in nome di prevenzione, norme igienico sanitarie e distanziamento sociale 
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Cesare Milani, direttore dell’Area Vasta 5

di Maria Nerina Galiè

«Non solo all’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto verranno ripristinati tutti i servizi esistenti prima dell’emergenza Coronavirus. Ma sarà ancora più funzionale.

Con 4 posti letto in più nel reparto Rianimazione ed altre migliorie, come il potenziamento dell’impianto di ossigenazione nella Geriatria».

Così Cesare Milani, direttore generale dell’Area Vasta 5 dissipa ogni dubbio di chi teme che lo spostamento di alcuni reparti o pazienti per trasformare la struttura in Covid Hospital possa aver rappresentato l’occasione per rivoluzionare la Sanità picena.

Con solo 11 ricoverati a ieri, 13 maggio, tra cui i 2 dipendenti comunali di Ascoli, ora nella degenza ordinaria e come gli altri vicini alle dimissioni – «probabilmente entro il fine settimana», dice Milani – all’ospedale della Riviera stanno già iniziando le grandi manovre per il ritorno alla “normalità”.

area vasta 5

Diana Sansoni, direttore dei presidi ospedalieri dell’Area Vasta 5

«Necessaria», l’aveva definito Diana Sansoni, direttore del presidio unico ospedaliero dell’Area Vasta 5, che aveva anticipato anche le modalità sia per il “Mazzoni” di Ascoli che per il “Madonna del Soccorso”, compresa l’attività ambulatoriale.

Mancavano tempi certi. Troppo presto per prevederli. Non sono certi nemmeno adesso ma definibili:

«Se tutto continua così, il ripristino sarà per fine maggio», azzarda ora Milani, ma con una premessa:

«Sarà determinante l’andamento dei contagi e l’ultima parola spetterà ai primari dei vari reparti».

Sono già stati sanificati i reparti di Cardiologia riabilitativa e Pneumologia, la settimana scorsa, quando è stata tolta la terapia seminentesiva. Questa settimana si sta facendo la stessa cosa con l’Area Medica.

Nella delibera regionale 523 del 5 maggio che ha dato il via al piano di riorganizzazione degli ospedali delle Marche si elencano gli ospedali che continueranno ad accogliere pazienti Covid.

E sono quello nuovo di Civitanova appositamente realizzato nei locali della Fiera, ma anche i reparti di malattie infettive di Marche Nord, “Torrette” di Ancona e “Murri” di Fermo.

Il virus non è stato debellato e una recrudescenza non si può escludere.

In questo caso si dovrà ricorrere alle strutture utilizzate nella fase emergenziale.

L’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto

E qui rientra in gioco l’ospedale di San Benedetto. Così pure la struttura ex Aids, di malattie infettive, del “Mazzoni” di Ascoli, predisposta e pronta all’uso ma mai utilizzata fino ad ora perché non è stato necessario.

Ritorno alla normalità adesso vuol comunque dire continuare ad attenersi alle regole per contenere la diffusione del virus che scandiranno i ritmi della riorganizzazione che sarà comunque graduale.

Che vanno dal mantenere le modalità di pre ricovero, all’utilizzo delle mascherine, passando per il controllo costante della temperatura il distanziamento sociale e il tampone.

Nei reparti (visitatori ancora limitati), negli ambulatori (no agli stazionamenti nelle sale d’attesa) ma anche nelle sale operatorie dove «le equipe chirurgiche dovranno essere ridotte al minimo» si legge nel documento della Regione Marche.

Il pronto soccorso del “Mazzoni” di Ascoli

Il Pronto Soccorso continuerà a svolgere il suo fondamentale ruolo di filtro, sia ad Ascoli che a San Benedetto dove sarà istituito un percorso separato, anche con opere murarie e tutto nel piano -2, per pazienti sospetti.

Si riaprirà ai ricoveri programmati – gli urgenti sono stati garantiti durante la fase di emergenza – preceduti da un pre tirage telefonico, il controllo della temperatura nei giorni precedenti la data dell’ingresso e un isolamento preventivo del paziente di almeno 15 giorni.

Le aree degenza avranno posti letto distanti almeno 1,5 metri, sarà obbligatorio l’uso della mascherina e frequente il lavaggio delle mani. I pazienti saranno costantemente monitorati.

Ospedale Mazzoni

Novità in arrivo anche per l’attività ambulatoriale.

Nella delibera 523 si precisa che andranno incoraggiate le modalità da remoto, come le video consulenze per pazienti diabetici e per le prenotazioni.

Le agende verranno riprogrammate prevedendo maggiore distanziamento tra una prestazione e l’altra. Ampliando i turni pomeridiani ed anche utilizzando i giorni festivi se necessario.

Annullate le prenotazioni risalenti al periodo dell’emergenza, contrassegnate dalle classi di priorità D e P (differita e programmata).

«Sarà compito del medico di rivalutare il bisogno assistenziale ed eventualmente procedere con una nuova prescrizione», precisa la delibera.

Le urgenti e brevi sono state garantite nella fase emergenziale.

 


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