Tra merluzzi e mascherine riprende
l’asta del pesce: gli operatori puntano
sui ristoranti (Fotogallery)

fotoservizio di Alberto Cicchini

Mercato ittico all’ingrosso: i prezzi del pesce vanno sulle “montagne russe”, mentre tutta la filiera ittica incrocia le dita e spera in una ripresa positiva delle attività di ristorazioni, capaci di trainare anche l’economia del comparo-pesca.

Si respira un’aria di moderato ottimismo all’interno del grande mercato ittico del porto dove, a notte fonda, viene venduto il pescato proveniente direttamente dalle barche.

Venditori e compratori all’asta si sono adeguati alle nuove norme anti-contagio. Se già prima in molti usavano i guanti, ora sono apparse sui volti di tutti anche le mascherine d’ordinanza.

Nelle prime giornate di contrattazione dopo la lunga pausa forzata dall’emergenza Coronavirus, i prezzi erano schizzati in alto. Esempio: la scorsa settimana un kg di sogliole andava a 25 euro al chilo, ora sceso a 13-14. Nell’ultima asta, inoltre, si sono visti ben 628 kg di merluzzi, ad un prezzo medio di 5,56 euro. Gli addetti ai lavori calano le reti e incrociano le dita, puntando tutto sui ristoranti.

«Con la riapertura dei ristoranti, ci sono prospettive di maggior lavoro anche per il comparto ittico – dice Luciano “Prichiò” Paolini, storico rappresentante della marineria locale – secondo me – prosegue – nella Fase 2 sarà determinante la gastronomia tipica».

Insomma: anche la cucina sambenedettese, col suo Brodetto di pesce, può fare da volano per la ripresa.

Ma gli scogli per alcuni marinai non sono finiti qui. I marittimi impegnati nella pesca del pesce azzurro, infatti, vedono come fumo negli occhi il loro “fermo”, previsto fino al prossimo 15 giugno. Un provvedimento che sa di beffa per una categoria già bloccata dalle lunghe settimane di serrata-generale.  

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