La sede della Ciip (Foto Andrea Vagnoni)
Il Consiglio di amministrazione della Ciip Spa ha approvato oggi, 28 maggio, il bilancio consuntivo 2019.
Nel corso di una riunione fiume, iniziata alle 10 di questa mattina e terminata in tarda serata senza nemmeno la sosta per il pranzo, l’indomito presidente Giacinto Alati ha sottoposto alla Giunta tanti punti all’ordine del giorno.
L’approvazione del bilancio ha ottenuto il consenso unanime dei consiglieri, rappresentanti del territorio Arnaldo Giorgi (Ascoli), Donata Capotosti (San Benedetto), Nives De Angelis (area Valtesino), e Fausto Raschioni (area Montana). Il Fermano era rappresentato dallo stesso presidente.
Il presidente della Ciip, Giacinto Alati
Dall’incontro non sono emerse particolari criticità.
L’esercizio 2019 si è chiuso con un utile di poco al di sotto dei 6 milioni di euro.
Quasi 4 milioni in meno di quanto previsto.
A gravare sulla gestione delle scorso anno, l’impennata delle spese di energia elettrica per alimentare l’impianto di soccorso di Castel Trosino, unico rimedio contro la crisi idrica. Due milioni di euro circa.
Altre spese sono attribuibili ad un incremento del costo del personale, 11 persone in più e affiancamenti vari a seguito di alcuni pensionamenti.
Ora la parola passerà all’assemblea dei soci, i 59 sindaci dei Comuni partecipanti, in programma per il prossimo 29 giugno.
Tra gli argomenti trattati, anche il “caro bollette” che ha provocato un terremoto tra gli utenti dei 59 Comuni rappresentati e suscitato reazioni di numerosi politici locali.
E la nomina del direttore generale Giovanni Celani, ventilata da tempo e ormai prossima, e del vice Cesare Orsini.
Domani ci sarà l’apertura delle buste dell’asta per la conquista degli impianti della depurazione messi in vendita dalla Unieco di Reggio Emilia in liquidazione.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati