Ciip, il presidente Alati:
«Facciamo miracoli
per garantire il servizio,
non accetto offese all’azienda»

ASCOLI - Il presidente della Ciip parla dei tanti problemi e assicura tutti gli utenti: «La qualità della nostra acqua è molto alta. Grazie al personale sempre sul pezzo nonostante terremoto e coronavirus. Bollette pazze? Un accanimento terapeutico. Il guasto di giovedì notte e le polemiche sui social? E' stato subito riparato
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Giacinto Alati

di Franco De Marco

Giacinto Alati  presidente della Ciip spa è reduce, soddisfatto, dall’approvazione del bilancio consuntivo, poco meno di 6 milioni di euro di utile, con 4 milioni in meno del previsto per motivi legati alla crisi idrica.

Il presidente è anche stato, e continua ad esserlo, al centro di polemiche che partono dal “caro bollette”, nel quale c’è lo “zampino” del Coronavirus, passando per la qualità dell’acqua, che non è più quella del Pescara (qui la colpa è del sisma) per Ascoli città e i Comuni limitrofi, ma dell’impianto di soccorso di Castel Trosino (che richiede costi enormi, ma comunque garantisce la risorsa).

L’impianto di soccorso di Castel Trosino

Scusi presidente Alati ma l’acqua che arriva oggi nelle case del Piceno è sempre di così alta qualità come in passato?

«Ma certamente. Sulla qualità non si discute. E’ una delle migliori d’Italia sotto ogni parametro. Non capisco le critiche di qualcuno.

E’ evidente però che su 300.000 utenze ci possono essere casi sporadici di momentanei inconvenienti. Un fatto fisiologico».

Nella notte tra giovedì e venerdì, in una parte del centro storico di Ascoli, a causa della rottura del tratto di una condotta collegata al serbatoio, c’è stata l’improvvisa interruzione dell’erogazione.

«Il flusso idrico – spiega in un avviso agli utenti la Ciip Spa – è stato subito ripristinato. A seguito dei lavori e dell’immissione in rete dell’acqua potrebbero però verificarsi fenomeni di acqua rossa. Ci scusiamo per il disservizio e invitiamo a segnalare eventuali fuoriuscite di acqua rossa al servizio clienti 800.216.172 in modo da poter intervenire e risolvere il problema».

Caso chiuso che però sui social ha provocato numerose proteste.

«Posso capire le legittime rimostranze ma le continue offese all’azienda no».

E ancora.

«Stiamo facendo i miracoli per dare l’acqua a tutti. L’acqua dei Sibillini non è più rigogliosa come prima.

Abbiamo attivato l’impianto di soccorso di Castel Trosino. Veniamo da un periodo nefasto a causa del terremoto e del Coronavirus.

Non si può sempre gridare al lupo al lupo lupo.

Altrimenti chi verrà più da noi? Non si offende però continuamente l’azienda.

Comincio a pensare che questi attacchi siano strumentali.

Se c’è stato un terremoto che ha deviato le sorgenti verso l’Umbria di chi è la colpa? Si è creato inevitabilmente un disservizio non dovuto alla Ciip».

Il presidente è comunque molto soddisfatto dei numeri del bilancio appena approvato, all’unanimità, e che a giugno sarà portato all’esame dell’assemblea dei Comuni.

«Sì, sono soddisfatto l’utile di 6 milioni è importante dopo un periodo nefasto, come ho detto, dovuto al terremoto e al coronavirus.

Ancora una volta la Ciip spa  si è ripetuta negli anni.

Come sempre tutto l’utile sarà investito per il miglioramento delle reti e della qualità del servizio. La previsione era più alta ma c’è stato un mare di spese a causa della crisi idrica.

Ancora una volta però c’è un utile che fa del bene alla società e alla comunità del bene.

Io dico che stiamo facendo i miracoli per offrire un servizio di alta qualità.

Sono in itinere accordi di rete con altre Province e altri gestori.

Siamo impegnati con la nuova condotta del Pescara. Una cosa però la voglio sottolineare – continua il presidente Pino Alati –  Bisogna ringraziare i dipendenti che, nonostante il Coronavirus, i terremoti e tutte le altre difficoltà, sono stati sul pezzo ed hanno garantito il miglior servizio possibile».

Come ha preso il caso delle “bollette pazze” con la raffica di proteste?

«E’ stata creata a mio avviso una baraonda su quello che è fisiologico dopo 4-5 mesi che non si pagava (anche anni, dal 2016, per 32 Comuni del cratere che hanno ricominciato a pagare da ottobre 2019, sul totale dei 59 aderenti alla Ciip, ndr).

Si può discutere se era opportuno o meno farle arrivare due insieme oppure distanziate. Si può fare la rateizzazione. Io mi prendo le mie responsabilità ma ritengo che la tolleranza sia una condizione primaria per una società civile e democratica.

Non vedo perché ci sia stato questo accanimento, questa insofferenza, nei riguardi di un’azienda che comunque sta viaggiando molto bene anche da prima che ci fossi io».

La sede della Ciip (foto Andrea Vagnoni)

In vista dell’estate si è modificata la situazione di carenza idrica?

«Ci mancano all’appello 400 litri secondo. C’è uno stallo di siccità enorme. Speriamo che venga un po’ di pioggia. Stiamo facendo i miracoli, lo ripeto, per dare l’acqua a tutti».

La stagione estiva si annuncia dunque problematica per i rifornimenti lungo la costa.

L’emergenza Coronavirus, portando inevitabilmente meno turisti anche nella Riviera delle Palme, renderà meno drammatica la situazione. Chissà, forse è brutto dirlo, ma è così.

Intanto prendiamoci la pioggia di questi giorni.


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