Dopo la difesa a spada tratta della società (leggi l’articolo) da parte del presidente della Ciip spa, Giacinto “Pino” Alati, arrivano le reazioni del mondo della politica ascolana. Il consigliere comunale Alessio Pagliacci (lista Forza Popolare) non risparmia critiche. «La qualità della gestione di una società pubblica che si occupa del servizio idrico -afferma- non si valuta esclusivamente dalla capacità di fare utili finanziari ma anche e soprattutto dalla capacità di soddisfare i cittadini con servizi il più possibile eccellenti.
Nell’ascolano purtroppo si registrano ancora, nonostante le segnalazioni fatte pervenire direttamente al Presidente Alati dal Consiglio comunale, situazioni che allarmano i cittadini e che noi riteniamo non più procrastinabili. Vedere uscire dal rubinetto l’acqua arancione, sapere che la straordinaria acqua sorgentizia dei nostri monti devia per la gran parte la città di Ascoli che invece è fornita dall’acqua dei pozzi di Castel Trosino ci indigna.
Non ci risulta che gli ascolani, che pagano questa situazione emergenziale più di altri territori, abbiano delle tariffe per l’acqua di favore. È necessario pertanto che la Governance della Ciip non discrimini i territori, prenda subito atto della situazione ed intervenga per ripristinare agli ascolani il servizio che negli anni passati eravamo soliti avere. Se nel fermano c’è carenza idrica si intervenga lì con pozzi e quanto si riterrà maggiormente utile e necessario. L’acqua di Pescara del Tronto e di Capodaqua -conclude- siano al servizio dell’Ascolano e del Piceno tutto ed i pozzi di Castel Trosino non siano l’ordinarietà ma, così per come sono stati progettati, siano a tutti gli effetti impianto di soccorso».
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