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Dionigi: «Siamo riusciti
ad imbrigliarli»
«Empoli sorpreso
con due mosse»

SERIE B - Il tecnico sprizza soddisfazione e plaude il gruppo: «Chi è subentrato ha fatto benissimo. Trotta fuori? Qui si gioca ogni 3 giorni e venerdì aveva speso tanto. Non voglio parlare di salvezza, guardiamo subito al Cittadella»
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La partita è finita: abbraccio tra mister Dionigi e il ds Bifulco

di Claudio Romanucci

Fino all’ultima goccia di sudore. Un Ascoli monumentale doma l’Empoli con feroce grinta che la caratterizza dal cambio d’allenatore e strappa tre punti pesantissimi. Adesso è fuori dalla zona retrocessione con pieno merito: 10 punti in 4 gare sono il timbro di un gruppo di ferro plasmato in tempi record dal mister Davide Dionigi.

Al triplice fischio di una gara per tratti stoica è arrivato anche l’abbraccio del patron Massimo Pulcinelli. I bianconeri hanno gettato foga agonistica contro un avversario di rilievo facendo leva sull’abnegazione e la disciplina tattica in ogni reparto.

Il turnover necessario ha funzionato: Valentini, Gravillon, Eramo, Gravillon e Scamacca dal 1’ non hanno fatto rimpiangere i compagni che erano in tribuna ad incitarli.

«Un passo un più nella gestione della partita e dell’applicazione tattica contro una squadra di calibro simile al Benevento – ha voluto dire subito nel dopogara Dionigi  – siamo riusciti ad imbrigliarli per 90’. Mi è piaciuta l’applicazione mentale che hanno avuto i ragazzi nei due sistemi di gioco adottati».

Capitolo cambi: «Oggi sta accadendo questo. Avevo detto che avevo bisogno di forse nuove e per la partita improntata sull’uomo. Volevo giocatori aggressivi e di gamba: ho pensato ad Eramo trequartista. Chi è subentrato ha fatto benissimo. E’ nata una consapevolezza di questa unione che ci porta oltre le nostre forze. E’ la dimostrazione che ci sono tanti che possono andare in campo, dipende da quello che mi fanno vedere. Valentini si è confermato, Scamacca ha dato quello che ha potuto, Gravillon è tornato bene dopo i tre turni di squalifica. Questa è una partita che aveva bisogno di grande attenzione e l’abbiamo avuta».

Il cambio finale di Ranieri è stato deciso «perché il giocatore ha speso tanto, ha giocato tutte la gare di fila. All’’80, da difensore quale è, andava a pressare i colleghi avversari. Abbiamo provato quelle due tre cose che forse  hanno sorpreso l’Empoli. Le squadre di Marino giocano per catene, noi abbiamo arginato la fase offensiva sull’esterno. Trotta fuori? Qua si gioca una volta ogni tre giorni. Aveva speso tanto con la Salernitana, credevo che non sarebbe stato fresco dall’inizio. Tutti hanno capito che lo spirito è quello del bene comune. Della salvezza non ne voglio parlare, manco ho visto gli altri risultati. Dobbiamo rimanere con l’umiltà che ci sta accompagnando, guardiamo al Cittadella».

Dionigi non vuol sentir parlare di rivincita personale rispetto al passato: «Alcuni allenatori fanno esperienze in posti dove non si può allenare in un determinato moto. Un tecnico è fortunato quanto trova un direttore sportivo e una società. Qui posso lavorare come piace a me».

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