Calvario sulla Castignanese I residenti: «Siamo abbandonati e isolati»
VIABILITA' - Il cantiere sembra in stato di totale abbandono. Si attendeva la riapertura per la fine di giugno, ma i tempi si sono allungati, senza sapere il perché
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Il cantiere sulla Castignanese
testo e foto di Simone Corradetti
Un vero e proprio calvario sulla Provinciale Castignanese, chiusa ormai da circa due mesi a causa del suo continuo dissesto idrogeologico, provocato da buche, crepe, frane e smottamenti.
Da una decina di anni a questa parte, la strada in questione era spesso transennata ai bordi della carreggiata per i numerosi dislivelli, che si formavano soprattutto durante le precipitazioni atmosferiche.
Dopo l’ennesimo problema, la Provincia di Ascoli ha deciso di chiuderla, deviando il traffico sulle provinciali Mezzina e San Venanzo, con molti disagi per i residenti, i pendolari, gli autobus, e i mezzi pesanti, che sono costretti a fare un bel girotondo nell’entroterra già penalizzato dal sisma del 2016, e dall’emergenza Coronavirus.
Nel sopralluogo, possiamo notare anche un certo stato di degrado e abbandono del cantiere, che secondo alcuni residenti intervistati «è fermo. Anzi gli operai non li vediamo proprio, e ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni».
«Sono stufa – dice una pendolare – perché per raggiungere il mio posto di lavoro, devo percorrere circa cinque chilometri in più, rispetto alla normalità.
Sulla provinciale Castignanese, la titolarità dei lavori è dell’Anas che attualmente non ha fornito alcuna comunicazione in merito, e il direttore non è reperibile al telefono. Un danno per il territorio, ma soprattutto per il turismo in questa particolare stagione estiva.