di Franco De Marco
In via Trieste avanti con gli scavi archeologici alla ricerca del tesoro sottoterra ma senza interrompere la viabilità in un’arteria essenziale del centro storico. Questa è la convinta map road confermata questa mattina nell’incontro tecnico che il sindaco Marco Fioravanti, l’assessore comunale alla cultura Donatella Ferretti e l’assessore comunale ai lavori pubblici Marco Cardinelli, hanno avuto con la funzionaria archeologa della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche (Sabap). Presenti anche i tecnici.
Gli scavi in corso Trieste
Dopo gli straordinari ritrovamenti dei giorni scorsi, una Domus romana e un tratto del decumano massimo, gli scavi continueranno per approfondire la ricerca. Stavolta non si tira indietro la mano (leggi sotterramento dei reperti). Tutti entusiasti, Soprintendenza e Arengo, di quanto è venuto alla luce sino ad oggi che dovrebbe essere solo l’inizio.
«Sta emergendo – commenta la Ferretti – l’assetto urbanistico di Ascoli romana e di Ascoli preromana. Sul piano scientifico si tratta di una scoperta davvero importante e la Soprintendenza ce lo ha confermato. Da parte nostra, come ha già detto il sindaco, c’è la volontà di valorizzarla al massimo».
Insomma, al contrario di quanto accaduto in altre occasioni, questa volta non si andrà a ricoprire i resti che emergono ma si proseguirà con gli scavi. Il sindaco Fioravanti sa bene che questi ritrovamenti potrebbero diventare la carta vincente per lo sviluppo del turismo in città. Dare ad Ascoli un appeal come poche città al mondo possono dare.
L’assessore comunale Donatella Ferretti
Ma in che modo si può abbinare la scoperta di Ascoli con Pompei? «La tipologia dei frammenti di intonaco affrescati della Domus romana di Ascoli, di colore rosso, fanno pensare agli affreschi di Pompei», continua la Ferretti, la quale, per inciso, in una intervista di qualche mese fa a Cronache Picene parlò proprio della valorizzazione di Ascoli Archeologica (leggi qui).
Materiale prezioso per gli studiosi. Dunque in corso Trento e Trieste i saggi proseguiranno sotto l’attentissima supervisione della Soprintendenza. E’ molto probabile che ci siano altre Domus romane nelle vicinanze. E il pezzo di decumano venuto alla luce, databile tra il I e il IV secolo dopo Cristo, ancora intatto nonostante i duemila anni e oltre trascorsi, fa pensare ad altri tratti integri.
Fioravanti nella zona della scoperta
Ma ci pensate ad una strada romana di basolato, ben visibile, nel cuore della città? Non solo. «L’utilizzo di una sezione di colonna di epoca molto più antica, risalente all’incirca al IV secolo avanti Cristo, è stato giudicato molto ma molto interessante. Quando Ascoli era Ascoli, Roma… (era pascoli, ndr)» fa notare Donatella Ferretti.
Occhi puntati su via Trieste. Fioravanti garantisce che la viabilità non sarà interrotta e che, comunque, dovrà convivere con le scoperte archeologiche. Ma, per avere chiara la situazione, guardando al passato, all’oggi e soprattutto al domani, bisognerà attendere il proseguire degli scavi. Il progetto per il rifacimento di corso Trento e Trieste, anche se nessuno lo dice, rischia di vedere tempi più lunghi e, chissà, sarebbe una fortuna, anche di cambiare completamente forma. Con benefici inimmaginabili per l’economia cittadina. Una volta tanto si pensa in grande? Incrociamo le dita.
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