di Stefania Mistichelli
Riaperti oggi, 25 gennaio, i cancelli degli istituti superiori cittadini. Un lunedì, anzi una settimana, che sa di sperimentazione, soprattutto per quanto riguarda i nodi principali di questo rientro: la didattica e i trasporti.
Alessio Poli, rappresentante degli studenti dell’Iis Mazzocchi
«La didattica al cinquanta per cento – ha fatto sapere Alessio Poli, rappresentante d’istituto all’Iis “Mazzocchi”, che oggi era tra quelli che hanno seguito la lezione da casa – in alcune classi è andata meglio, in altre è stata molto problematica. Nella mia, ad esempio, abbiamo saltato diverse ore per problemi soprattutto legati all’audio: sentivamo molto rimbombo e non riuscivamo a sentire i compagni. Un’interrogazione si è svolta addirittura al telefono – in viva voce – perché la connessione saltava».
Un primo giorno descritto come difficile per chi l’ha vissuto da casa, in una situazione che vedrà aggiustamenti nei prossimi giorni.
«Oggi è stata una giornata di prova per tutto – dice infatti il dirigente Nazario D’Amato – e al “Mazzocchi”, dove in ogni aula c’è un maxischermo collegato al pc, non ci sono stati problemi di connessione. La linea dati, infatti, ha una capacità ampia. I problemi che ci sono stati oggi, soprattutto in relazione all’audio, sono stati più legati all’uso dei device e dei microfoni, che sono direzionali. Probabilmente i docenti hanno bisogno di un po’ di tempo per adattarsi all’uso di questi device e al doppio impegno di gestire la lezione con i ragazzi in presenza e con quelli collegati da casa, cosa non semplice.
Foto pre Covid
Qualche problema di connessione in più c’è stato all’Umberto I, dove non abbiamo il cablaggio dappertutto e alcune aule sono collegate in wi-fi. Per quanto riguarda i laboratori di biotecnologie al Mazzocchi, che sono quelli più usati nell’ambito dell’indirizzo specifico, dal 1° febbraio arriveranno rinforzi dal punto di vista del personale. La persona in più, che si aggiungerà al docente e all’insegnante tecnico-pratico, potrà in questo modo facilitare la partecipazione all’esperienza dei ragazzi che per quella settimana rimangono a casa».
Sul nodo assembramenti in generale e trasporti in particolare, da quello che traspare dalle segnalazioni giunte dagli studenti stessi, la situazione sembra essere sotto controllo.
«Gli autobus erano abbastanza pieni ma ci aspettavamo molto peggio – fa sapere Alessio Poli – e al di fuori della scuola siamo riusciti ad evitare assembramenti. Gli altri rappresentanti che erano in presenza si sono occupati di controllare all’ingresso e all’uscita e di sciogliere eventuali assembramenti. Fortunatamente tutto si è svolto regolarmente».
I trasporti, in effetti, sembrano aver retto all’onda d’urto del rientro al cinquanta per cento.
«Da quanto mi risulta dai report e avendo monitorato la situazione anche di persona – spiega il presidente della Start Enrico Diomedi – non abbiamo rilevato criticità, né ci sono state segnalate dai dirigenti scolastici. Anche gli autisti mi hanno riferito che non ci sono stati problemi a bordo.
Non posso riferire in merito alla formazione di assembramenti alle fermate, visto che non ci attiene.
Anche se, vista l’occasione, abbiamo attivato un servizio di controllo a terra: otto persone presenti nei posti più strategici, pronti ad intervenire in caso di problemi.
Ad Ascoli erano presenti in viale De Gasperi, nella zona dell’Agraria in viale delle Repubblica e nella zona del liceo Scientifico. In sintesi, oggi tutti gli autobus hanno viaggiato al cinquanta per cento della carta di circolazione, che contempla sia i posti a sedere sia quelli in piedi: per questo, a volte, l’impatto visivo può essere fuorviante, soprattutto negli urbani dove i posti a sedere sono meno. Per assicurare questa percentuale, abbiamo messo su strada molti più bus rispetto al solito, tenendo anche qualche mezzo nei depositi principali di Ascoli e San Benedetto, fermi ma pronto ad intervenire in caso di bisogno».
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