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“Icaro” ha effettuato il primo
intervento in notturna nel Piceno

ASCOLI - E' atterrato nella piazzola Soi, unica abilitata in provincia per l'intervento al buio e proprio dal 24 febbraio. Ha trasportato una ragazza dal "Mazzoni" al "Gaslini" di Genova. Anche la base del "Torrette" di Ancona ha finalmente ottenuto l'autorizzazione
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Il dottor Germano rocchi, responsabile del servizio eliambulanza delle Marche

di Maria Nerina Galiè

E’ servito, ed è stato possibile effettuarlo la notte tra il 24 ed il 25 febbraio.

Si tratta del primo atterraggio in notturna di “Icaro” nella piazzola Soi della Protezione Civile di Ascoli. 

L’intervento è stato richiesto per il trasporto urgente di una ragazza di circa 20 anni, ricoverata nel reparto Rianimazione dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli, le cui condizioni sono improvvisamente peggiorate e diventate critiche.

I medici che l’avevano in carico hanno ritenuto necessario il ricovero all’ospedale “Gaslini” di Genova per un livello superiore di cure.

Su gomma sarebbero servite diverse ore.

Per questo è stato attivato “Icaro”, partito dalla base di Fabriano per atterrare al buio, con l’aiuto dei visori notturni, nella piazzola ascolana, dopo ha prelevato la ragazza, portata fin lì dall’ambulanza partita dal “Mazzoni”. 

La paziente, nonostante un anomalo fenomeno di nebbia fitta che imperversava su Genova che ha fatto ritardare  l’intervento ma solo di qualche ora,  è stata trasferita ed affidata ai sanitari del “Gaslini”.

L’eliambulanza marchigiana non è però ancora ripartita dal capoluogo ligure, dove l’aeroporto è stato chiuso per nebbia.

Altra notizia importante per l’ottimizzazione del soccorso con l’attivazione dell’eliambulanza anche nelle ore notturne, nelle 21 piazzole fino ad ora abilitate sia dall’Enac che dalla società Babcok che gestisce i velivoli: da oggi 25 febbraio c’è l’autorizzazione per atterrare al “Torrette” di Ancona.

Ecco quindi che cambiano le prospettive, ed il rapporto tra costi e benefici, dell’intervento di “Icaro” di notte, finalizzato a soccorrere i pazienti in pericolo di vita da tutte le Marche ed affidarli alle cure dei sanitari del Trauma Center regionale (leggi qui).

 


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