Trasformare il rifiuto umido organico in biometano o concime. Si va verso un ampliamento del polo ecologico della discarica di Relluce, in territorio comunale ascolano, attraverso la realizzazione di una nuova “fabbrica”.
L’obiettivo della società Ascoli Servizi Comunali è ora quello di produrre biogas liquido ed ammendante organico (fertilizzante) attraverso il trattamento dei cosiddetti “forsu” da realizzare in un nuovo capannone che sorgerà in un terreno attiguo alla discarica.
L’area (tratteggiata in rosso) dove sorgerà il nuovo impianto
Domani, giovedì 22 aprile, si terrà la conferenza dei servizi convocata dalla Provincia di Ascoli (competente in materia ambientale) alla presenza di tutti gli enti interessati (tra cui Asur, Ata Rifiuti, Regione Marche, Enel, Sopritendenza, Arpam, Vigili del Fuoco, Enel, Ascoli Servizi Comunali, Comune di Ascoli) e anche dei Comuni confinanti di Castel di Lama e Appignano che non vedono con favore un nuovo ampliamento di Relluce.
La proposta poi arriverà all’Arengo martedì prossimo, 27 aprile 2021, nel corso di una riunione congiunta delle Commissioni consiliari “Ambiente” e “Urbanistica” del Comune di Ascoli.
Si tratta, in sintesi, di un impianto a simile a quello previsto a Force (leggi l’articolo) e che ha provocato un acceso dibattito in tutta la Valdaso.
Nel caso di Relluce, il progetto prevede la realizzazione di un complesso impiantistico costituito da due sezioni per la produzione di biogas (dalla ricezione e pretrattamento dei rifiuti al prodotto finale sotto forma di biometano liquefatto) e dell’ammendante organico.
Sarà anche recuperato un fabbricato rurale esistente destinato ad ospitare uffici, spogliatoi, infermeria e una sala polifunzionale.
rp
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