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Don Angelo Ciancotti,
Italia Nostra: «Una fortuna
averlo conosciuto»

ASCOLI - La sezione ascolana presieduta da Gaetano Rinaldi ricorda l'entusiasmo del sacerdote, scomparso a 53 anni, per le iniziative di restauro di preziosi manufatti conservati nella cattedrale. «Era pronto a sostenere anche il recupero della chiesa di Vitavello, dove c'è l'affresco dell'Arcangelo Michele a cui era particolarmente devoto»
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Don Angelo Ciancotti

Don Angelo Ciancotti, morto lunedì scorso a soli 53 anni dopo una lunga malattia, ha lasciato un vuoto incolmabile in tutti coloro che hanno avuto modo di conoscerlo. Amante dell’arte e della cultura, aveva collaborato con la sezione ascolana di Italia Nostra, presieduta da Gaetano Rinaldi, promotrice di iniziative per il recupero di alcuni preziosi manufatti. In particolare, il tabernacolo del Vasari, conservato nella cappella del Duomo del Santissimo Sacramento, e della chiesa di Vitavello di Mozzano, Ascoli.

Gaetano Rinaldi

«La scomparsa di don Angelo Ciancotti – sono le parole degli esponenti dell’associazione ascolana – certamente è un grave perdita per la comunità dei fedeli e per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo nel proprio percorso di vita.
Don Angelo lascia anche un vuoto incolmabile per tutti gli amanti dell’arte e del bello.

Esemplare infatti era il suo entusiasmo per la salvaguardia delle opere d’arte custodite nella Cattedrale di Ascoli di cui era il parroco.
Italia Nostra ha potuto constatarlo  quando sono state avviate le trattative per il finanziamento, da parte dell’associazione, del restauro e del recupero del prezioso tabernacolo custodito nella cappella del Santissimo Sacramento dell’aretino Giorgio Vasari.
Nel corso dell’ incontro, don Angelo quasi pregustava la gioia di poter ammirare l’opera restaurata e, nell’entusiasmo del momento, prometteva anche il suo sostegno più convinto per favorire il recupero della chiesa di Vitavello e dei preziosi affreschi , compresa l’immagine dell’Arcangelo Michele, verso cui don Angelo nutriva una profonda devozione.
Purtroppo un male incurabile non gli ha consentito di celebrare la presentazione al pubblico del tabernacolo restaurato, né di vedere concluso il restauro del famoso polittico di Carlo Crivelli pure custodito nella cappella del Duomo. Non potrà , inoltre, continuare a sostenere con il suo entusiasmo e il suo ottimismo l’iniziativa della sezione per il recupero della chiesa di Vitavello.
Grata per la fortuna di averlo incontrato, Italia Nostra vuole ricordare con commozione la generosa persona e conserverà un ricordo incancellabile della sua cultura, della disponibilità e del suo amore per il bello e per l’arte nella speranza che, dall’alto, continui a fornire il suo sostegno, per il superamento dei tanti ostacoli».

L’affresco della chiesa di Vitavello


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