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Impianto di biometano a Relluce:
i sindaci ottengono
più controlli sugli odori

ASCOLI - I primi cittadini di Appignano e Castel di Lama accusano: «Lo studio presentato da Ascoli Servizi Comunali incredibilmente escludeva impatti odorigeni sulle nostre comunità. Grazie alle nostre osservazioni la Provincia e l'Arpam chiederanno un approfondimento e un monitoraggio continuo»
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Impianto di biometano a Relluce, i sindaci di Castel di Lama e Appignano fanno le “pulci” al progetto presentato dalla società Ascoli Servizi Comunali (leggi l’articolo) puntando il dito sulla questione dell’impatto relativo agli odori sprigionati dall’impianto.

«Importante e interessante -affermano all’unisono Mauro Bochicchio e Sara Moreschini– la conferenza dei servizi dell’8 giugno sul biodigestore di Relluce, durante la quale abbiamo messo chiaramente in luce le incertezze e le incoerenze delle studio valutazione di impatto atmosferico proposto da Ascoli Servizi Comunali.

Sara Moreschini e Mauro Bochicchio

Lo studio infatti, incredibilmente, nel descrivere lo stato di fatto, escludeva la possibilità di impatti odorigeni a carico sia dei cittadini di Castel di Lama sia di Appignano del Tronto, conclusioni chiaramente in evidente contrasto con quanto giornalmente i nostri cittadini annusano.

Anche il monitoraggio degli impatti odorigeni proposto per il post operam -accusano- è risultato molto carente sia sulla frequenza che sulle soglie di attenzione. In pratica venivano proposti monitoraggi dell’H2S con soglie di rilevanze 10 volte superiori a quelle percepibili del naso umano e con frequenza ultramensile. Una proposta di monitoraggio assolutamente inutile a salvaguardare i nostri cittadini dai possibili impatti odorigeni del biodigestore».

La zona dove dovrebbe essere realizzato l’impianto di Relluce

Per questo motivo sono scattate le osservazioni dei sindaci già molto critici verso il progetto (leggi l’articolo) che andrà a “caricare” ulteriormente la zona di Relluce dove ci sono cinque vasche esaurite piene di rifiuti.

«Vista la situazione -affermano ancora Moreschini e Bochicchio- sia Arpam sia il settore Ambiente della Provincia di Ascoli hanno accolto le nostre osservazioni e con ogni probabilità prescriveranno un monitoraggio continuo, con soglie molto più basse e, contestualmente, durante la fase istruttoria chiederanno un approfondimento dello studio di impatto atmosferico, che si è dimostrato poco utile a descrivere i potenziali effetti dell’impianto sulla nostre città. Su questo punto non possiamo che apprezzare l’attenzione e la meticolosa analisi svolta da Arpam e Provincia sul progetto presentato». 


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