Matteo Ricciardi
di Maria Nerina Galiè
«I ragazzi vogliono tornare a fare sport, la pandemia non li aiuta, meglio fermarsi in questa fase critica per l’elevato numero di nuovi contagi quotidiani, e ripartire in sicurezza e con continuità». Sono le parole di Matteo Ricciardi, presidente della Pallavolo Comunanza, con una squadra seconda in classifica nel campionato femminile di prima divisione, a tre punti dalla prima e la concreta possibilità di scivolare in serie D.
«Ma è un continuo interrompere gli allenamenti o di sedute con poche atlete, per casi di positività o quarantene. Spesso le partite sono rinviate. Si stanno perdendo quella serenità e voglia di divertirsi che anima lo sport e ne fa una pratica educativa e di crescita per i ragazzi».
Ricciardi è tra i presidenti che, seppure a malincuore, preferisce uno stop ai campionati territoriali, come è avvenuto per quelli di categoria, piuttosto che continuare a tutti i costi, ma a intermittenza.
«La salute viene prima di tutto», sostiene Matteo Ricciardi, per poi spiegare: «I comitati regionale e provinciale di pallavolo dovranno decidere, probabilmente lunedì, se interrompere i campionati su cui sono competenti, dalla seconda divisione alla serie C. Io, come altri, abbiamo scritto una lettera per chiedere la sospensione».
C’è il covid a minare la serenità dei giovani e ci sono i 90 tesserati tra i 5 ed i 20 anni della Pallavolo Comunanza. La società non ne ha perso uno nonostante i due anni difficili, con i più giovani penalizzati – oltre che nella scuola – nella pratica del sano divertimento e nei momenti di socialità che si sviluppano anche con l’attività sportiva.
Il Palazzetto dello Sport di Comunanza, durante una delle tante manifestazioni (foto d’archivio)
«A settembre, non ci credevamo quasi, ma quando le attività sono ripartite – è sempre Ricciardi che parla – c’è stata una riposta grande.
Abbiamo la prima divisione sia maschile che femminile, la seconda femminile, l’under 15 ed il minivolley.
Anche con l’obbligo di green pass, nessuno si è tirato indietro. Anzi, posso dire che avere il certificato verde per accedere in palestra, per molti è stato un incentivo al vaccino».
Se per adesso è meglio fermarsi, il presidente della Pallavolo Comunanza guarda al futuro, che non è troppo lontano: «Nel nostro paese c’è un palazzetto dello sport destinato a diventare centro polivalente. La struttura è omologata per accogliere fino ai campionati europei di pallavolo. Ma per questo, e poter ospitare tutte le pratiche sportive, deve essere adeguato. Spero avvenga in tempi brevi. Per ora stiamo utilizzando la palestra della scuola media, che è piccola ed in comune con la scuola appunto. Se dovessimo vincere il campionato, rischiamo di non poter accettare il titolo per la mancanza di una palestra. Dovremmo affittarne una».
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