Una folla commossa per l’ultimo saluto al professor Emilio Vita, domenica 23 gennaio nella chiesa di San Filippo Neri di San Benedetto.
La cerimonia religiosa per il dirigente scolastico è stata officiata dal vescovo emerito monsignor Gervasio Gestori e concelebrata da don Gianni Croci, don Gianni Capriotti, don Roberto Melone e don Pierluigi Bartolomei.
Grande è stata la partecipazione di tutta la comunità cittadina e provinciale, dei rappresentanti delle istituzioni e dello Stato. Presenti, come annunciato, il gonfalone del Comune di Grottammare listato a lutto e accompagnato dal sindaco Enrico Piergallini, dagli assessori Alessandra Biocca e Monica Pomili e diversi consiglieri, l’assessore all’istruzione del Comune di San Benedetto Lina Lazzari, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, il labaro dell’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia, con una rappresentanza per rendere omaggio all’ex ufficiale della scuola Auc di Ascoli. Innumerevoli le testimonianze di profonda stima e di affetto per un uomo di grande spessore culturale e umano, tanto che una gran parte di persone ha dovuto partecipare alla funzione restando all’esterno.
La celebrazione, accompagnata dal coro, è culminata con le parole del vescovo, dei concelebranti e con la testimonianza toccante dei figli che hanno voluto ribadire l’eredità morale che il papà ha lasciato loro.
«Papà con il suo esempio di vita ci ha insegnato tantissime cose importanti – hanno testimoniato i figli – l’umiltà: perché orgoglioso delle origini di paese, nonostante i molti successi conseguiti è sempre stato disponibile per tutti, in particolare per gli ultimi. La dignità e il rispetto, insegnandoci il valore della parola data, l’importanza di possedere un’etica ferma e il valore di ogni singolo individuo. L’amore: smisurato e incondizionato verso la famiglia. Questo è ciò che resta e che continueremo nel suo nome. Abbiamo avuto l’enorme fortuna di avere il nostro eroe a casa con noi, ogni giorno».
«Un educatore a cui la comunità è grata per aver formato generazioni di insegnanti, un uomo capace e appassionato, un marito e un padre devoto e amorevole che viveva per la famiglia», ha detto il vescovo Gestori.
«Quando ero un giovanissimo prete sentivo parlare a Porto d’Ascoli del direttore Vita come di un grande uomo, un grande educatore – ha commentato don Gianni Croci – e penso che di questi tempi in cui anche la scuola sta soffrendo molto, a volte per una mancanza di umanità, dobbiamo far tesoro di queste persone che sono passate insegnando quei valori che non passano mai. Non solo quello dell’educazione ma anche quello della fede: ho sempre visto Emilio, la moglie e i figli all’eucarestia settimanale. Dobbiamo ringraziare di queste presenze così significative e dobbiamo vivere una memoria grata che diventa storia e vita anche nella nostra vita».
«Le istituzioni pubbliche sono vuoti contenitori se gli uomini e le donne di buona volontà non danno senso ad esse, riempiendole di contenuti e di valori – ha dichiarato il Sindaco Enrico Piergallini – Con il suo impegno scolastico, dirigenziale e politico il professor Vita è stato dunque per tutta la vita un uomo delle Istituzioni, un uomo dello Stato».
Paolo Canducci, consigliere capogruppo ed ex assessore del Comune di San Benedetto ha dichiarato: «Se è vero che ci sono ruoli o funzioni capaci di formare una persona è anche vero, in alcuni casi più rari, che ci sono persone capaci di dare autorevolezza ad una funzione. Emilio Vita è stato un punto di riferimento importante non solo in ambito cittadino ma in contesto provinciale e regionale nel momento in cui la scuola si trasformava. Chi lo ha visto al lavoro sa che la sua porta era sempre aperta e lui sempre pronto e disponibile a dare aiuto, suggerimenti, consigli, insomma il gigante buono ma capace, competente, autorevole, educatore. Mancherà sicuramente alla sua famiglia, ma sicuramente la città, il territorio hanno perso un importante punto di riferimento».
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