“Cure primarie” addio, l’Asur: «Ogni transizione ha delle criticità, necessario collaborare e accettare le problematiche»

I VERTICI della Sanità regionale e locale rispondono alle proteste dei medici del Piceno, per la chiusura del portale,   che permetteva loro di accedere direttamente ai referti dei pazienti. E' stato sostituito da Sirte, il fascicolo sanitari elettronico, sviluppato in ambito nazionale
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Nadia Storti (direttore Asur Marche) e Massimo Esposito (direttore Area Vasta 5)

 

 

“Cure primarie” addio, «Torniamo indietro di 30 anni» avevano detto i medici di medicina generale e di guardia medica, che stanno facendo una raccolta firme affinché non siano privati di un servizio che, abbinato all’app “Smart4Med”,  permette loro di vedere in tempo reale i referti degli esami effettuati dai propri pazienti, solo nell’Area Vasta 5.

L’Asur – che nel frattempo ha attivato Sirte, un fascicolo sanitario elettronico a cui può accedere, per il momento, soltanto il paziente – replica a quanto affermato dal dottor Giacomo Camplese, che si è esposto a nome della categoria.

In una nota di Nadia Storti, direttore Asur Marche, e Massimo Esposito, direttore Area Vasta 5, si legge: «Ogni transizioni ha delle criticità: anche il passaggio all’uso del Fascicolo sanitario elettronico, dall’antesignano sistema presente in Area Vasta 5  può determinare delle problematiche all’inizio.

 

Il Fasciolo sanitario elettronico rappresenta infatti lo strumento sviluppato in ambito nazionale per la condivisione dei dati sanitari e raccoglie informazioni da tutte le strutture sanitarie e non solo da quelle dell’area vasta di residenza.

Nell’aggiornamento dei diversi applicativi è necessario porsi il problema di una attenta valutazione del rispetto della riservatezza dei dati, senza costringere nessuno a recarsi nell’ambulatorio.

Le alternative esistenti, uso del fascicolo o acquisizione dei referti in formato digitale, consentono a tutti di avere piena consapevolezza di chi può accedere ai propri dati e anche selezionare quali dati rendere visibili e quali no.

 

Per questo è necessario avere la collaborazione di tutti e accettare le problematiche che si presentano di fronte ad ogni transizione per avere come risultato un sistema ancora più completo e ancora più sicuro.

 

Il lavoro dei sistemi informativi è quindi centrale anche per avere un fascicolo sempre più completo rispetto ai dati sanitari, ma anche un cittadino consapevole dell’uso delle informazioni tra le più delicate quali quelle relative allo stato di salute».

m.n.g.


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