di Federico Ameli
A distanza di qualche giorno dalla conferenza stampa convocata dalla cooperativa Meridiana di Macerata, che in base a quanto previsto dall’esito della gara d’appalto promossa dal Comune di Ascoli avrebbe già dovuto provvedere al trasferimento dei circa 130 cani randagi di competenza dell’Arengo dal rifugio “Appa” di Appignano al canile comunale di Macerata, i volontari dell’associazione che da anni si prende cura dei loro amici a quattro zampe tornano sull’argomento per fare chiarezza su una situazione di stallo che si protrae già da diverse settimane.
Gli ospiti più fragili del canile di Appignano, nelle casette riscaldate o in passeggino
Se ad oggi, infatti, gli animali si trovano ancora nei propri box il motivo è da ricercare nella mancanza di un’autorizzazione formale concessa dal Comune di Macerata alla Meridiana per poter procedere all’accoglienza di un numero così alto di animali provenienti da fuori comune. Un documento indispensabile per dare il via al trasferimento dei cani nella struttura maceratese, che di fatto ha congelato l’iter amministrativo costringendo l’Amministrazione comunale di Ascoli a prorogare la convenzione con l’Appa fino ad oggi, martedì 15 marzo, in attesa di ulteriori sviluppi.
«La Meridiana non ha mai avuto e non ha ancora, dopo oltre un mese dalla firma del contratto, una struttura in cui accogliere i cani – conferma Patrizia Castelli, presidente dell’Appa – la Meridiana ha puntato fin dall’inizio sul canile comunale di Macerata, pensando di disporne come se fosse il proprio: al momento della presentazione della domanda non aveva neppure avanzato richiesta di autorizzazione al Comune, come invece previsto dalla convenzione in base alla quale, da vent’anni, gestisce la struttura.
Uno degli ospiti del rifugio “Appa” si concede un passeggiata all’aria aperta
Tuttavia, l’articolo 9 impone che il pensionamento di cani provenienti da fuori comune può essere consentito, previa autorizzazione del Comune di Macerata, solo come attività “secondaria” e per di più per finalità legate al contrasto del randagismo».
«I vantaggi economici dell’eventuale accoglienza degli almeno 180 cani del Comune di Ascoli sarebbero esclusivamente a favore della Meridiana – prosegue la presidente Castelli – quando invece gli ingenti oneri graverebbero solo sul Comune.
Né si può sostenere che la giunta comunale maceratese sostenga le rivendicazioni legali dell’Appa, che sta semplicemente chiedendo che la legge venga rispettata anche nella fase di post-aggiudicazione e che la graduatoria scorra, consentendo ai poveri cani contesi di restare affidati a chi se ne è sempre preso cura».
Oltre alla mancata autorizzazione al ricovero dei cani di Ascoli, nelle ultime settimane nel mirino dell’Appa è finita anche la proroga alla concessione disposta dal Comune di Macerata alla cooperativa alla luce degli interventi previsti nell’ambito dell’ecobonus.
«Lo scorso 29 dicembre – prosegue la Castelli – il Comune di Macerata ha inconsapevolmente favorito la Meridiana accogliendo la richiesta della proroga di 15 mesi della convenzione ventennale in scadenza il 31 dicembre 2022, senza la quale la Meridiana avrebbe immediatamente perso l’aggiudicazione. Inoltre, il Comune di Macerata si è anche costituito contro l’Enpa di Ascoli, che ha impugnato tale delibera di fronte al Tar».
Una cucciola orfana allattata dai volontari dell’Appa
Il Tribunale ha bocciato la sospensiva richiesta dall’Enpa per mancanza del periculum, ma il giudizio sul merito è previsto per fine ottobre.
«Precisiamo infine che il valore della gara indicato nel bando – conclude la presidente – ossia 895.633,40 euro, rappresenta una cifra esorbitante, calcolata a partire dalla base d’asta soggetta a ribasso. La realtà è che nell’ultimo anno il contributo ricevuto dall’Appa è stato di poco più di 100.000 euro, somma con cui l’associazione non ha coperto neppure l’ammontare annuo dello stipendio dei suoi sette operai.
In ogni caso, per confronto, l’aggiudicazione alla cooperativa Meridiana farebbe risparmiare al Comune di Ascoli circa 750 euro all’anno, poco più di un centesimo al giorno a cane: una somma insignificante se si tiene conto di quanto l’Appa fa in termini di interventi sul territorio, come nel caso della cura dei gatti».
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