La Valle del Bretta
I comitati “Tutela del Bretta” e “Ci Rifiutiamo” intervengono sulla vicenda che ha destato molto scalpore e lo fanno rivolgendosi a magistratura e istituzioni.
«Apprese le notizie delle indagini che interessano il territorio della valle del Bretta confidano nella magistratura affinché venga fatta chiarezza sulla gestione dei rifiuti e nell’ etica istituzionale».
«Al tempo stesso – aggiungono – sollecitiamo le istituzioni locali affinché, nelle scelte, pongano massima attenzione alla tutela della salute pubblica, della biodiversità e delle matrici ambientali acqua aria e suolo.
In particolar modo facciamo riferimento al ruolo di supervisione e controllo della pubblica Amministrazione per assicurare chiarezza e trasparenza nelle autorizzazioni in corso e a venire, che interessano il territorio in ambito di gestione dei rifiuti.
Riteniamo inoltre che lo smaltimento dei rifiuti urbani in discarica debba perseguire la logica della riduzione. Torniamo a chiedere una discarica di bacino minima e residuale, tenuto conto che entro il 2030 solo il 10% del rifiuto prodotto dovrà essere smaltito a vantaggio delle pratiche virtuose di riuso e riciclo. Lo smaltimento – concludono – rappresenta spreco di risorse preziose sempre più carenti».
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